(Teleborsa) – “Non si tratta di se ma di quando”. Dopo le parole pronunciate settimane fa dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden l’adesione dell’Ucraina alla Nato appare sempre più vicina. All’indomani degli attacchi della Russia contro un ospedale pediatrico a Kiev, al suo 75esimo summit a Washington l’Alleanza atlantica ha rafforzato il suo impegno nei confronti di Volodymyr Zelensky garantendogli il tanto agognato ingresso nel patto difensivo.
Nella dichiarazione finale del vertice – stando a quanto hanno rivelato due funzionari a Politico – la Nato userà il termine “irreversibile” per definire il percorso di Kiev verso l’adesione, stabilendo questa volta nero su bianco una scadenza. Nella bozza, che sarà finalizzata e pubblicata oggi si dichiara infatti esplicitamente che, una volta attuate tutte le riforme democratiche, l’Ucraina sarà “a tutti gli effetti” il 33esimo membro della Nato.
“L’Alleanza vede la Russia come suo nemico e avversario e partecipa al conflitto in Ucraina, lottando per l’Ucraina”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
Sul tavolo del summit anche nuovi aiuti militari Usa all’Ucraina che, secondo fonti dell’amministrazione americana, potrebbero comprendere Patriot e F16. “Stiamo facendo e faremo sempre di tutto perché i terroristi russi perdano”, ha dichiarato Zelensky al suo arrivo nella capitale americana. Il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha da parte sua condannato il massiccio attacco russo di lunedì sottolineando che in questi giorni “saranno prese decisioni per rafforzare ulteriormente il nostro sostegno a Kiev: la Russia deve accettare una soluzione in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente”.
Zelenskyy ha ringraziato gli Stati Uniti per i nuovi sistemi Patriot, affermando però che il recente attacco della Russia su Kiev dimostra che non sono sufficienti. “Ancora una volta, grazie mille per questa decisione su cinque sistemi Patriot aggiuntivi. Aiuteranno ovviamente. Non è abbastanza, non è mai abbastanza”, ha detto Zelensky da Washington a margine del vertice Nato. Il presidente ucraino ha quindi osservato che le forze russe stanno schierando vari tipi di nuove armi. “Dobbiamo anche andare avanti: fare passi forti con la difesa aerea di diversi tipi, più di uno”, ha affermato Zelensky.
Oltre alla creazione di un comando Nato a Wiesbaden, in Germania, per coordinare aiuti, addestramento e logistica per Kiev, gli altri punti fondamentali che il vertice negli Stati Uniti intende finalizzare per blindare l’Ucraina anche in caso di un cambio alla Casa Bianca sono la creazione di un fondo per assicurare un flusso di denaro continuo a Kiev e il trasferimento a Bruxelles, nel quartier generale della Nato, del coordinamento del Gruppo di contatto. Infine, attribuire più poteri al generale Christopher Cavoli, a capo del Comando supremo delle potenze alleate in Europa, un uomo di Biden che gli alleati intendono far rimanere al suo posto, rafforzato, anche in caso di vittoria di Donald Trump. Con il rischio non così remoto che il nuovo inquilino della Casa Bianca non sia né propenso a continuare a fornire aiuti all’Ucraina né a tollerare che gli Stati Uniti spendano di più per la difesa, Stoltenberg ha annunciato che gli alleati firmeranno un impegno ad aumentare i loro investimenti.
Quando Biden si è insediato erano soltanto 9 i Paesi che spendevano il 2% del PIL, oggi sono oltre 23. “Il 2% è il minimo, dobbiamo fare di più”, ha ammonito il segretario generale al Forum dell’industria della difesa ricordando che dieci anni fa erano soltanto due gli alleati che investivano quella percentuale.