(Teleborsa) – WAO – We Are Open, rete milanese di spazi di coworking, coliving ed eventi nata all’interno di OneDay Group, si prepara a un 2026 di grande crescita, con il raddoppio delle strutture gestite (spazi triplicati) e un incremento a doppia cifra di ricavi e redditività.
Intanto, il 2025 ha segnato un salto di scala decisivo, con numeri che fotografano un ecosistema in forte consolidamento: 68 aziende tra WAO Romolo e WAO Isola, oltre 1.400 coworker registrati, più di 300 eventi ospitati tra talk, podcast live, stand-up comedy, mostre e incontri b2b. Gli spazi WAO sono diventati poli attivi all’interno della città, con collaborazioni durante Design Week, Fashion Week, Music Week e BookCity. Oggi la rete conta 8.500 mq, 620 postazioni di coworking e 1.800 mq dedicati a eventi.
“Il nostro pubblico principale sono le startup e le scaleup in fase di crescita – dice a Teleborsa Massimiliano Zampini, CEO e co-founder di WAO – La pandemia non ha portato tutti a lavorare da casa in modo permanente, ma ha sdoganato formule ibride: un po’ in ufficio, un po’ da casa, un po’ da altri luoghi. Qui entriamo in gioco noi”.
WAO Romolo – nato nel 2023 con le sedi C30 e C32 – ospita 47 realtà tra cui scaleup del gruppo OneDay, come WeRoad, ScuolaZoo e BRUM Patenti, oltre a Brooklyn Fitboxing e Chapeau Media, solo per citarne alcune. WAO Isola accoglie 21 aziende, con ingressi recenti come Miscusi e Compri, insieme a realtà come Casavo, Bea – Be a media company e Startupbootcamp Italia.
Più che “lavoro da remoto”, per Zampini la parola chiave oggi è flessibilità: “Le aziende – soprattutto quelle più giovani e dinamiche – cercano spazi che si adattino alla loro crescita senza vincoli rigidi. Il coworking risponde esattamente a questa esigenza e lo fa in modo economicamente sostenibile, permettendo alle startup di ottimizzare i costi senza rinunciare a spazi professionali di qualità”.
Con le sedi attuali in saturazione totale, WAO risponde alla crescente domanda di spazi flessibili con due nuove aperture. A gennaio 2026 apre WAO Bassi, nel quartiere Isola: 1.800 mq, 190 postazioni, 400 mq eventi, due piani di uffici privati e un ristorante in via Ugo Bassi 8, all’interno del Bassi Business Park. Il building è già completamente assegnato prima dell’apertura. A settembre 2026 arriva WAO Certosa in via Barrella 6: il primo progetto di coliving della rete, con 12.000 mq, 187 appartamenti e 3.000 mq di spazi eventi (compresa un’ampia area verde esterna).
Trovare questi spazi per WAO, nonostante la domanda dei clienti, non è comunque facile, soprattutto per una questione di prezzo. “Spazi ce ne sono, sia da riqualificare che di nuova costruzione – racconta il CEO – Il vero nodo è il prezzo, soprattutto nelle zone centrali. Gli immobili direzionali a Milano hanno raggiunto cifre molto alte, e questo rende difficile mantenere un’offerta accessibile per il nostro target – startup e professionisti attenti al budget. Per noi è fondamentale trovare il giusto equilibrio tra qualità dello spazio e sostenibilità economica, così da poter offrire un prodotto che abbia senso per chi sta costruendo un’azienda”.
Con le nuove aperture, WAO raggiungerà 22.300 mq totali, 810 postazioni di coworking e oltre 5.200 mq dedicati a eventi e community: +162% di superficie rispetto al 2025. Tutti questi numeri si riflettono anche sul bilancio, con Zampini che rimarca come WAO è stata “a breakeven dal primo giorno, perché siamo nati all’interno di OneDay Group, ereditando l’attività di coworking già avviata nella sede che ospita WeRoad e ScuolaZoo – WAO Romolo C30, e su queste basi solide abbiamo costruito le aperture successive”.
“La chiave del nostro successo è stata mantenere un alto tasso di occupazione grazie alle community che abbiamo costruito e coltivato negli anni – sottolinea – Quest’anno chiudiamo a 3,6 milioni di euro di fatturato con circa 800mila euro di EBITDA. Per il 2026 prevediamo di arrivare a 5,1 milioni di fatturato e 1 milione di EBITDA“.
Guardando alle nuove sedi, la prima azienda a scegliere WAO Bassi è stata Unobravo, la principale mental health-tech company in Europa e una delle realtà pioniere della terapia online, mentre Certosa sarà la prima esperienza di coliving, un progetto che integra residenza, lavoro e socialità. “Sul fronte coworking, ci interessa ancora presidiare l’area est di Milano, dove vediamo opportunità interessanti”, sottolinea il CEO.
Per quanto riguarda altre città, “il modello coworking funziona dove c’è concentrazione di startup, capitali e innovazione, quindi Milano e poche altre metropoli simili – afferma – Ma il coliving può avere senso anche in città secondarie con vocazione turistica o specializzazione produttiva, dove c’è domanda di soluzioni residenziali flessibili e temporanee. Pensiamo al coliving come a uno strumento per costruire community anche fuori da Milano“.
Nel futuro non è esclusa un’apertura del capitale, anche se per il momento non è né un bisogno né un priorità. “WAO è guidata da me e dal mio co-founder Andrea, soci insieme a OneDay Group che ne detiene la maggioranza – evidenzia Zampini – Una piccola quota è detenuta da investitori terzi, derivanti da un round family & friends del 2023 nel quale abbiamo raccolto 800 mila euro per sostenere la crescita nei prossimi anni. Per ora siamo focalizzati sull’esecuzione del nostro piano di espansione, ma naturalmente restiamo aperti a valutare opportunità che possano accelerare ulteriormente la nostra crescita“.
