(Teleborsa) – La crescita della domanda mondiale di petrolio è destinata ad accelerare il prossimo anno. E’ quanto rileva l’Agenzia Internazionale dell’Energia nell’ultimo report mensile sul mercato petrolifero. Per il 2024 si attende una crescita della domanda più modesta pari a 840 mila barili al giorno, mentre nel 2025 è atteso un aumento di 1,1 milioni di barili al giorno , portando il consumo mondiale a 103,9 milioni di barili al giorno (MBG).
Gli aumenti per entrambi gli anni – spiega l’AIE – saranno dominati dai prodotti petrolchimici, mentre la domanda di carburanti per i trasporti continuerà ad essere vincolata ai progresso tecnologici e comportamentali.
Mentre la crescita della domanda dei paesi non-OCSE, in particolare in Cina, ha subito un notevole rallentamento, le altre economie emergenti asiatiche continueranno a registrare aumenti della domanda nel 2024 e nel 2025.
L’offerta globale di petrolio è aumentata di 130 mila barili al giorno a 103,4 MBG, a novembre, registrando anche un aumento di 230 mila barili al giorno su base annua, grazie alla continua ripresa della produzione libica e kazaka.
L’offerta totale di petrolio è sulla buona strada per registrare aumenti di 630 mila barili nel 2024 e 1,9 milioni di barili nel 2025, per raggiungere un livello di 104,8 MBG, in assenza di una risoluzione dei tagli dell’OPEC+. L’offerta non OPEC+ è attesa in aumento aumenta di circa 1,5 MBG in entrambi gli anni, guidata da Stati Uniti, Brasile, Guyana, Canada e Argentina.
“La decisione dell’OPEC+ di ritardare di tre mesi la fine dei tagli volontari alla produzione e quindi di estendere di nove mesi il periodo di accelerazione fino a settembre 2026 – spiega l’AIE – ha ridotto il potenziale eccesso di offerta che sarebbe dovuto emergere l’anno prossimo. Ciononostante, la persistente sovrapproduzione da parte di alcuni membri dell’OPEC+, la robusta crescita dell’offerta da parte dei paesi non-OPEC+ e la crescita relativamente modesta della domanda di petrolio globale lasciano il mercato con un buon approvvigionamento nel 2025″.
“L’ultima decisione dell’OPEC+ – aggiunge – non elimina l’incertezza su quando inizierà effettivamente la riduzione dei tagli. In questo contesto, le nostre previsioni escludono un ritorno a quote di produzione più elevate fino a quando non sarà confermata una tempistica di eliminazione graduale”.
La produzione delle raffinerie raggiungerà un picco annuale di 84,3 MBG a dicembre, quasi 3 milioni in più rispetto a ottobre, quando la manutenzione e la gestione economica avevano rallentato l’attività.
Di conseguenza, le scorte petrolifere globali osservate sono scese di 39,3 milioni in ottobre, guidate da un calo eccezionalmente forte dei prodotti petroliferi (–82,3 milioni), derivante dalla bassa attività di raffinazione, che ha coinciso con un aumento della domanda globale di petrolio. Le scorte industriali dell’OCSE sono diminuite di 30,9 milioni a 2.778 milioni, 91,6 milioni al di sotto della media quinquennale. I dati preliminari di novembre mostrano che le scorte globali sono aumentate, guidate dall’estrazione di petrolio off-shore e dal greggio estratto dai Paesi non OCSE.
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