(Teleborsa) – “La legislazione volta a proteggere il pianeta e le generazioni future dai cambiamenti climatici e dal degrado della natura ha fatto importanti progressi in tutto il mondo. Questa legislazione crea potenti incentivi per le aziende a cambiare il loro comportamento; accanto alle tasse sul carbonio e ai programmi di incentivi, è uno strumento indispensabile nelle mani dei governi, se le nostre economie devono essere indirizzate verso un percorso sostenibile. Gli obblighi e le sanzioni introdotte dalla legislazione sono necessari per dare mordente alla legislazione stessa”. Lo ha affermato Paolo Angelini, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, un evento organizzato dalla Banca d’Italia e da Roma TRE Unidroit Centre.
“Allo stesso tempo, la legislazione volta a guidare efficacemente la lotta contro i cambiamenti climatici deve bilanciare attentamente ambizione e fattibilità – ha aggiunto – Le richieste troppo ambiziose rischiano di naufragare contro la reazione negativa, proveniente non solo dalle potenti major petrolifere e altri grandi inquinatori, ma anche dai cittadini che temono per il loro lavoro e sostentamento, così come dagli investitori”.
“L’Europa, che presumibilmente ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo di una legislazione ambiziosa sul clima, ha fornito vari esempi di quest’ultimo tipo di recente – ha detto Angelini – Oltre al sistema giudiziario, la reazione negativa può anche provenire dagli elettori. I governi eletti e gli organi legislativi sono al posto di guida nella lotta contro i cambiamenti climatici; devono essere consapevoli dei possibili effetti indesiderati delle loro politiche e normative. Un contenzioso eccessivo può essere uno di questi. Un aumento eccessivo del carico per il sistema giudiziario non andrebbe a vantaggio della causa climatica”.