(Teleborsa) – Apple prepara il debutto del nuovo iPhone Air in Cina, con preordini al via venerdì 17 ottobre, mentre crescono le preoccupazioni degli analisti per l’impatto dei dazi statunitensi sui margini del gruppo. Il dispositivo, annunciato lunedì, sarà disponibile a partire da 7.999 yuan (circa 1.121 dollari) e rappresenta il primo modello Apple nel Paese supportato dai principali operatori locali con servizi eSIM, la scheda digitale integrata nel telefono.
Le tre grandi compagnie telefoniche cinesi – China Mobile, China Telecom e China Unicom – hanno ottenuto l’approvazione del ministero dell’Industria per avviare i servizi eSIM in fase di prova.
Sul fronte finanziario, Jefferies ha ridotto il target price su Apple a 203,07 dollari da 205,16, avvertendo che i nuovi dazi annunciati dal presidente Donald Trump – fino al 100% su prodotti importati dalla Cina dal 1° novembre – potrebbero pesare sugli utili. L’istituto stima un taglio del 5% all’EPS 2026 se Apple dovesse pagare una tariffa del 130% su circa 9 milioni di unità di iPhone 17 importate negli Stati Uniti.
Apple resta infatti fortemente dipendente dalla produzione cinese, con la capacità manifatturiera indiana ancora insufficiente a coprire la domanda statunitense. “Anche se è probabile che ottenga esenzioni grazie agli investimenti in America, Apple potrebbe subire pressioni politiche per rilocalizzare la produzione”, ha scritto Jefferies. Gli analisti hanno sottolineato inoltre margini più deboli per l’intera linea iPhone 17, complice un mix di prodotti meno favorevole e costi di produzione in aumento. L’iPhone Air, pur con margini più alti, resta il modello meno venduto.