(Teleborsa) – Per far fronte alle perdite derivanti dalle catastrofi naturali è necessario far ricorso a programmi assicurativi pubblico-privati (PPIP), che rappresentano una risposta al divario fra le perdite economiche totali e la copertura assicurativa. E’ quanto affermato da Maria Bianca Farina, Presidente dell’ANIA, in occasione dell’High-Level Insurance Conference, organizzata dall’Associazione in partnership con la Presidenza italiana del G7.
Secondo Farina, siamo ancora “poco preparati” per affrontare le catastrofi naturali e “gli investimenti in strategie di resilienza e prevenzione sono in gran parte in ritardo e insufficienti”. “La chiave – ha spiegato – sta nel ridurre le perdite potenziali facendo leva sui punti di forza del settore pubblico e di quello privato”.
“Come assicuratori italiani, crediamo fermamente che i PPIP per i rischi naturali svolgano un ruolo fondamentale. Ovviamente non esiste un modello ideale, uguale per tutti”, ha sottolineato la Presidente, ma “il G7 si riferisce a un Quadro di riferimento di alto livello, per guidare i responsabili politici”.
Farina ha ricordato tre caratteristiche dei PPIP. Innanzitutto, i PPIP “incoraggiano la riduzione del rischio e l’adattamento”. “Il settore pubblico – ha sottolineato – dovrebbe garantire investimenti adeguati in infrastrutture resilienti e promuovere l’adozione di misure di riduzione del rischio, mentre gli assicuratori privati potrebbero fornire incentivi agli assicurati che adottano misure preventive”. La Presidente dell’ANIA ha fatto poi cenno al rapporto sulla competitività dell’ex premier Mario Draghi, che “auspica anche una revisione dei requisiti di Solvency II al fine di liberare il capitale delle compagnie assicurative per gli investimenti privati. Di qui, la necessità di “investire, anche in progetti di transizione energetica e di adattamento al clima”.
L’altra caratteristica dei PPIP – citata da Farina – riguarda “la disponibilità e l’accessibilità alle coperture”, che rappresenta un “aspetto fondamentale in vista dell’accelerazione delle perdite dovute ai cambiamenti climatici” ed implica che “potrebbe essere necessaria una forma di sostegno da parte del settore pubblico”.
Da ultimo, la numero uno dell’ANIA ha fatto cenno al “ruolo chiave che le tecnologie digitali e l’innovazione avranno nell’affrontare l catastrofi naturali, in particolare “l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno il potenziale per migliorare la valutazione del rischio, semplificare la sottoscrizione e la distribuzione e perfezionare i modelli di tariffazione”.