(Teleborsa) – Completare l’Unione bancaria è una condizione imprescindibile per dare vita a veri campioni transnazionali del credito in Europa e garantire una piena concorrenza nel mercato unico. È questo il messaggio centrale dell’intervento di Roberto Rustichelli, presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, durante l’audizione in Commissione di inchiesta sul sistema bancario. “Nel settore bancario, per creare veri campioni europei e un mercato realmente unitario, è fondamentale completare l’Unione bancaria”, ha sottolineato Rustichelli, spiegando che la frammentazione normativa e la mancanza di mercati dei capitali efficienti rappresentano ancora oggi “gli ostacoli principali alla competitività del sistema europeo”.
Secondo il presidente dell’Antitrust, “una tutela vigorosa della concorrenza non contrasta con la necessità di avere banche di dimensioni adeguate per competere con le superstar americane e cinesi. Al contrario, la competitività globale è collegata positivamente alla concorrenza interna”.
Rustichelli ha evidenziato come “non esista ancora un vero mercato unico europeo”, poiché persistono “barriere giuridiche e operative” che limitano le fusioni transfrontaliere e la capacità delle banche di espandersi oltre i confini nazionali. “Per questo – ha aggiunto – serve armonizzare le regole, semplificare la normativa e introdurre un sistema unico di garanzia dei depositi”.
Sul piano nazionale, Rustichelli ha riconosciuto che “il settore bancario italiano sta attraversando una fase di profonda riorganizzazione“, caratterizzata da operazioni di fusione e acquisizione. Tuttavia, ha precisato, “le decisioni dell’Autorità in materia di concentrazioni mirano solo a evitare il rafforzamento di posizioni dominanti, non a ostacolare la crescita dimensionale delle imprese”.
Infine, il presidente dell’AGCM ha rassicurato sul livello di concorrenza nel sistema creditizio italiano: “Sia sotto il profilo concorrenziale che sotto quello della tutela dei consumatori, il mercato bancario è pienamente concorrenziale. Non abbiamo indizi di cartelli né posizioni dominanti”.