(Teleborsa) – Banco BPM chiude il primo semestre del 2024 con un utile netto di 750 milioni di euro, in aumento del 20% rispetto alla prima metà dell’anno scorso.
La raccolta diretta bancaria sale a 129,8 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 126 miliardi del 31 dicembre 2023, mentre quella indiretta sale da 106,2 a 111,2 miliardi. In calo del 3,3%, invece, i finanziamenti alla clientela, scesi a 102 miliardi.
L’Istituto di Piazza Meda ha alzato la guidance di utile per azione per il 2024 da 0,9 a 0,953 euro e fa sapere che i risultati attesi per il 2024 sono “già prossimi” agli obiettivi di utile netto previsti dal piano per il 2026 e pari a oltre 1,5 miliardi di euro”.
L’acconto sul dividendo per il 2024 sale così da 550 a 600 milioni mentre la distribuzione di utili agli azionisti per il 2024 risulta di 150 milioni sulla previsione del piano 2023-2026. Si pongono “le premesse per superare gli obiettivi complessivi di remunerazione dei soci pari a 4 miliardi cumulati 2023-2026”, si legge nella nota sui risultati.
I proventi operativi sono saliti dell’8,4% a 2,79 miliardi di euro, spinti sia dal margine di interesse (+10,9%) che dalle commissioni (+4,5%). Il risultato della gestione operativa è cresciuto dell’11,8%, a 1,46 miliardi, assorbendo un aumento dei costi del 5%, a 1,34 miliardi, mentre il cost income si riduce dal 49,5% del primo semestre 2023 al 47,9%.
In calo anche le rettifiche su credito, scese del del 25% a 194 milioni, mentre l’utile adjusted sale del 19% a 776 milioni. La posizione patrimoniale della banca si attesta ai massimi storici con un Cet1 ratio del 15,2%, dal 14,2% di fine 2023, mentre migliora la qualità del portafoglio creditizio: la percentuale dei crediti deteriorati netti scende all’1,6%, il costo del rischio annualizzato si riduce dai 53 punti base del 2023 a 38 punti base, i crediti deteriorati lordi sono in calo dai 3,8 miliardi di fine 2023 a 3,4 miliardi, con un rapporto sul totale dei crediti in riduzione dal 3,5% al 3,3%.
Per fine anno, “il margine di interesse dovrebbe comunque confermare un trend positivo rispetto al 2023, beneficiando di un livello medio dei tassi superiore, nel complesso dei 12 mesi, a quello dell’anno precedente”.
Sul fronte delle commissioni, “l’ottimo semestre appena chiuso fornisce maggiore supporto alle attese di crescita anno su anno supportate, lato investimenti, da masse crescenti che potranno beneficiare di un positivo effetto mercato oltre che della potenziale ripresa della raccolta netta; la ripresa delle erogazioni dovrebbe inoltre ridare smalto alle commissioni legate all’operatività creditizia”.