(Teleborsa) – La banca centrale giapponese ha annunciato oggi il primo aumento die tassi di interesse, ponendo fine all’era dei tassi zero/negativi, ma non cambia la sua impostazione tendenzialmente accomodante. Il Comitato di politica monetaria, al termine di questa riunione, ha annunciato l’aumento del tasso di riferimento di 25 punti, portandolo a circa lo 0,25%, il più alto dal 2008, dal precedente range compreso tra zero e 0,1% ed ha delineato anche un piano per ridurre il suo programma di acquisto di asset.
Il Board ha detto di aspettarsi che i tassi di interesse reali rimarranno “significativamente negativi” ed ha ribadito l’impostazione tendenzialmente accomodante della politica monetaria, a sostegno della crescita dell’economia.
La BoJ si aspetta che l’inflazione core, che esclude i prezzi dei prodotti alimentari, raggiunga il 2,5% entro la fine dell’anno fiscale 2024 , vale a dire a marzo 2025, e che si attesti a circa il 2%, in linea con il target, nei due anni successivi 2025 e 2026.
Nello stesso tempo, la banca centrale giapponese ha confermato che l’attività economica ed i prezzi appaiono “generalmente in linea con le prospettive” ed ha riformulato le stime di crescita del PIL a +0,5-0,7% da +0,7-1%. La crescita salariale – ha aggiunto – è diffusa in tutte le aziende, grandi e piccole, e non sembra aver avuto impatti significativi sui consumi. La BOJ aveva più volte affermato di voler attivare un “circolo virtuoso” di aumento dei prezzi e dei salari.
Per questo motivo la banca centrale ha confermato che continuerà ad aggiustare il tasso di interesse di riferimento, presupponendo che le sue prospettive economiche si realizzino.
La Bank of Japan ha poi annunciato anche un graduale ritiro delle misure di quantitative eaing, confermando che ridurrà gli acquisti mensili di titoli di Stato giapponesi (JGB) fino a 3 trilioni di yen al mese entro il primo trimestre del 2026, riducendo i suoi acquisti di circa 400 miliardi di yen a trimestre. Un piano che – ha precisato la banca centrale – sarà condotto con flessibilità e rivalutandone l’opportunità nella riunione di giugno 2025.