(Teleborsa) – Nel 2024 la dimensione del bilancio della Banca d’Italia – in linea con quanto osservato per l’intero Eurosistema – si è ridotta per il terzo anno consecutivo, di 149 miliardi di euro. Dal 2021 la contrazione complessiva è stata del 28 cento, da 1.538 a 1.104 miliardi. Il calo dell’attivo è riconducibile principalmente alla riduzione delle operazioni di rifinanziamento, scese da 150 a 23 miliardi, e alla diminuzione dei titoli detenuti a fini di politica monetaria, passati da 657 a 591 miliardi. Di questi, 544 miliardi erano costituiti da titoli di Stato italiani. Lo ha spiegato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, all’Assemblea ordinaria dei Partecipanti al capitale, che si tiene a Palazzo Koch a Roma per l’approvazione del bilancio 2024.
Quanto al passivo, si è registrata una riduzione sia nei depositi delle istituzioni creditizie – diminuiti di 66 miliardi – sia nel saldo debitorio della Banca d’Italia nel sistema TARGET, sceso da 521 a 416 miliardi. La contrazione di quest’ultima voce è riconducibile in larga parte all’aumento degli investimenti esteri in titoli italiani, in particolare titoli pubblici. Un ulteriore contributo è venuto dal pagamento della quinta e della sesta rata dei fondi del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, erogati allo Stato italiano attraverso il sistema TARGET. Nei primi mesi del 2025 il saldo debitorio ha continuato a diminuire, attestandosi in marzo su una media di circa 400 miliardi.
Nel 2024 il risultato lordo della Banca d’Italia è stato negativo per 7,3 miliardi di euro, con un peggioramento di 0,2 miliardi rispetto all’anno precedente. “Nel 2024, sebbene i tassi ufficiali siano gradualmente diminuiti, il loro livello medio è rimasto superiore a quello dell’anno precedente – ha spiegato Panetta – Di conseguenza, il conto economico ha continuato a risentire sia del valore negativo del margine di interesse, per 4,2 miliardi, sia del risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario, pari a -1,9 miliardi”.
Il Governatore ha anche evidenziato che, negli anni precedenti al 2023, la Banca d’Italia aveva “rafforzato i propri fondi patrimoniali in previsione di potenziali perdite future, grazie ai profitti particolarmente elevati registrati in quel periodo”. Nel bilancio del 2024 l’utilizzo del fondo rischi generali per 5,8 miliardi, unitamente al contributo positivo per circa 2,4 miliardi derivante dal recupero fiscale della perdita lorda, permette di chiudere l’esercizio con un risultato netto positivo pari a 0,8 miliardi.
“L’utilizzo del fondo rischi generali è coerente con la minore esposizione della Banca a rischi finanziari, dovuta al ridimensionamento del bilancio – ha detto – I rischi continueranno a diminuire nei prossimi esercizi, grazie alla cessazione dei reinvestimenti del capitale rimborsato sull’intero portafoglio di titoli detenuti per finalità di politica monetaria. Nonostante la contrazione complessiva del fondo rischi generali di 11,4 miliardi negli ultimi due anni, il grado di copertura dei rischi rimane adeguato sia nel breve sia nel medio periodo. Inoltre, alla luce delle attuali previsioni di mercato sull’evoluzione dei tassi di interesse, si conferma l’aspettativa di un ritorno a un utile lordo dal 2025“.
“È importante sottolineare che l’obiettivo primario dell’Eurosistema è il mantenimento della stabilità dei prezzi, non la massimizzazione del profitto – ha aggiunto – Le decisioni di politica monetaria vengono adottate esclusivamente in funzione di questo mandato, anche quando comportano un temporaneo peggioramento dei risultati economici delle banche centrali”.
L’attuale politica di distribuzione dei dividendi della Banca d’Italia prevede che le somme destinate ai Partecipanti siano comprese tra 340 e 380 milioni, subordinatamente alla capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione. Pertanto, a valere sull’utile netto dell’esercizio 2024, pari a 844 milioni, viene proposto di riconoscere ai Partecipanti, come nell’anno precedente, un dividendo di 200 milioni e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all’esercizio 2023. A integrazione del dividendo corrente, ai Partecipanti vengono inoltre attribuiti 140 milioni, prelevati dalla posta speciale di stabilizzazione, che risulta così azzerata. In questo modo, l’importo complessivo riconosciuto ai Partecipanti raggiunge 340 milioni.