(Teleborsa) – Nel quarto trimestre del 2024 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese da parte delle banche italiane sono stati lievemente allentati: l’effetto positivo della pressione concorrenziale e della maggiore tolleranza del rischio ha più che compensato l’impatto negativo della maggiore percezione del rischio. Lo comunica la Banca d’Italia, con i dati nazionali dell’indagine sul credito bancario (Bank Lending Survey) della BCE.
I termini e le condizioni generali per i finanziamenti alle imprese sono stati resi più favorevoli mediante una riduzione dei tassi di interesse praticati, anche a seguito dei minori margini applicati dalle banche. I criteri di offerta sui prestiti per l’acquisto di abitazioni sono stati lievemente irrigiditi, mentre sono rimasti invariati quelli sui prestiti per il consumo.
Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un lieve allentamento dei criteri per il credito alle imprese e un leggero irrigidimento di quelli per il credito al consumo; i criteri applicati ai mutui rimarrebbero invariati.
Per la prima volta dal terzo trimestre del 2022, la domanda di prestiti da parte delle imprese è aumentata, riflettendo il maggiore fabbisogno di finanziamenti per investimenti fissi, scorte e capitale circolante, nonché il più basso livello dei tassi di interesse. La richiesta di prestiti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni ha registrato un nuovo marcato incremento; per il credito al consumo l’aumento è stato più moderato. Nel trimestre in corso la domanda di prestiti di imprese e famiglie crescerebbe in tutti i comparti.
Le condizioni di accesso al finanziamento delle banche sono migliorate, principalmente con riferimento ai depositi sia a breve sia a lungo termine e ai titoli di debito a medio-lungo termine. Nel trimestre in corso le condizioni di accesso alla raccolta non registrerebbero variazioni significative.
Nel 2024 le nuove misure normative o di supervisione hanno contribuito a un lieve aumento delle attività ponderate per il rischio. Nell’anno in corso le banche si attendono una ulteriore e significativa crescita delle attività ponderate per il rischio e un moderato incremento del capitale mediante nuove emissioni.
Nei sei mesi terminanti nello scorso dicembre la quota di crediti deteriorati (NPL) e gli altri indicatori della qualità del credito non hanno esercitato alcun impatto sulle politiche di offerta. Gli effetti sarebbero nulli anche nel semestre in corso.
Nel secondo semestre del 2024 i criteri di offerta sono stati inaspriti principalmente per le imprese della manifattura ad alta intensità energetica. Per il semestre in corso le banche si attendono un ulteriore irrigidimento nei criteri di offerta nello stesso comparto.
Negli ultimi sei mesi la variazione della liquidità in eccesso detenuta dalle banche presso l’Eurosistema ha esercitato un impatto lievemente restrittivo solo sui termini e le condizioni; nel semestre in corso non ci sarebbe alcun impatto né sulle politiche di offerta né sui volumi erogati.