(Teleborsa) – Barclays ha rivisto i target price su diverse banche italiane in attesa dei risultati del secondo trimestre 2024, confermando tutte le raccomandazioni precedenti sui titoli. In particolare, ha incrementato il prezzo obiettivo su MPS (a 6,30 euro da 5,50 euro, Overweight), su BPER (a 6,50 euro da 5,70 euro, Overweight), su Intesa Sanpaolo (a 4,20 euro da 4,10 euro, Overweight), su Mediobanca (a 15,80 euro da 15,20 euro, Equal Weight), su UniCredit (a 44,30 euro da 43,10 euro, Overweight). Confermati i giudizi su Banco BPM (8,20 euro e Overweight) e Credem (10,60 euro ed Equal Weight).
In generale, gli analisti si aspettano trend solidi per il secondo trimestre, ma credono che le guidance (che ritengono verranno aggiornate in alcuni casi rispetto alle ultime indicazioni del management) saranno per lo più in linea con il consensus. I commenti sulla distribuzione del capitale (presso MPS e, in misura minore, MB) saranno probabilmente il catalyst principale del trimestre.
Scendendo nei dettagli della situazione di MPS, Barclays scrive che l’aggiornamento della strategia fungerà principalmente da catalyst per la distribuzione del capitale e meno per la revisione dell’EPS. Si aspetta che MPS annunci una payout policy ordinaria del 70% (sul reddito ante imposte), con conseguente dividend yield stimato elevato (ad esempio, 15% nel 2026, il più alto tra le banche europee sotto copertura).
Nonostante ciò, anche per effetto dell’ammortamento delle DTA, MPS dovrebbe mantenere un rapporto CET1 quantomeno stabile, pari a circa il 18%, fino alla fine del piano. La distribuzione/utilizzo del capitale in eccesso potrebbe richiedere più tempo, a causa dell’imminente uscita del governo dall’azionariato e della decisione in sospeso sul riacquisto della quota del 50% nella JV di bancassicurazione da AXA. Barclays calcola il “remaining” excess capital (eventualmente disponibile per un futuro riacquisto di azioni proprie) di circa 1,1 miliardi di euro, ovvero il 18% della capitalizzazione di mercato.
Gli analisti ritengono che questo trimestre possa essere meno rilevante per BPER in attesa del nuovo piano industriale di ottobre. Ritengono che il piano sarà basato sul taglio dei costi e si concentrerà sul rafforzamento della strategia commerciale di BPER, nonché sulla razionalizzazione delle operazioni.