(Teleborsa) – La percezione dell’inflazione da parte dei consumatori nei 12 mesi precedenti è rimasta invariata, così come le aspettative per l’inflazione nei prossimi tre e cinque anni, mentre le aspettative di inflazione per i successivi 12 mesi sono aumentate ulteriormente. È quanto emerge dal Consumer Expectations Survey della Banca centrale europea (BCE) riferito al mese di aprile 2025.
Inflazione
Ad aprile, il tasso mediano di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti è rimasto invariato per il terzo mese consecutivo al 3,1%. Si tratta del livello più basso da settembre 2021. Le aspettative mediane di inflazione nei successivi 12 mesi sono aumentate ulteriormente di 0,2 punti percentuali, raggiungendo il 3,1%, il livello più alto da febbraio 2024. Le aspettative per i prossimi tre anni sono rimaste invariate al 2,5%. Le aspettative per i prossimi cinque anni sono rimaste invariate per il quinto mese consecutivo al 2,1%.
Per la prima volta da luglio 2021, le aspettative mediane di inflazione nei successivi 12 mesi non sono rimaste al di sotto del livello di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti (entrambe al 3,1%). Anche l’incertezza sulle aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi è aumentata ad aprile, raggiungendo lo stesso livello di giugno 2024.
Reddito e consumi
Le aspettative di crescita del reddito nominale dei consumatori nei prossimi 12 mesi sono diminuite allo 0,9%, dall’1,0% di marzo. La crescita percepita della spesa nominale nei 12 mesi precedenti è scesa al 4,9%, dal 5,0% di marzo. Al contrario, la crescita prevista della spesa nominale nei prossimi 12 mesi è aumentata al 3,7% ad aprile, dal 3,4% di marzo.
Crescita e mercato del lavoro
Le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi sono diventate più negative, scendendo al -1,9% ad aprile dal -1,2% di marzo. Le aspettative per il tasso di disoccupazione nei prossimi 12 mesi sono aumentate al 10,5%, dal 10,4% di marzo. I consumatori hanno continuato ad aspettarsi che il tasso di disoccupazione futuro fosse solo leggermente superiore al tasso di disoccupazione attuale percepito (9,8%), il che implica un mercato del lavoro sostanzialmente stabile. I dati trimestrali hanno mostrato che i disoccupati intervistati hanno segnalato una minore probabilità attesa di trovare un lavoro nei prossimi tre mesi, scesa dal 25,1% di gennaio al 21,9% di aprile. Gli occupati intervistati hanno riferito che la loro probabilità prevista di perdere il lavoro nei prossimi tre mesi è scesa all’8,4% ad aprile, dall’8,6% di gennaio.
Abitazioni e accesso al credito
I consumatori si aspettavano che il prezzo delle loro abitazioni aumentasse del 3,2% nei prossimi 12 mesi, in aumento rispetto al 3,1% di marzo. Le aspettative sui tassi di interesse sui mutui a 12 mesi sono aumentate al 4,5%, dal 4,4% di marzo. La percentuale netta di famiglie che segnalano un inasprimento (rispetto a quelle che segnalano un allentamento) nell’accesso al credito nei 12 mesi precedenti è aumentata leggermente (dal 20,2% di marzo al 21,7% di aprile), mentre la percentuale netta di coloro che prevedono un inasprimento nei 12 mesi successivi è aumentata in modo più significativo (dal 15,5% di marzo al 20,8% di aprile). La quota di consumatori che hanno dichiarato di aver richiesto credito negli ultimi tre mesi, misurata su base trimestrale, è aumentata al 15,6% di aprile dal 15,0% di gennaio.