(Teleborsa) – La BCE ha ” lasciato la porta totalmente aperta” ad altri possibili tagli dei tassi a ottobre o dicembre, posto che a fine anno si avranno “maggiori informazioni e un nuovo ciclo di proiezioni”. Lo ha detto il vice presidente della BCE, Luis De Guindos, in una intervista al quotidiano portoghese l’Expresso.
“Due anni fa l’inflazione era molto alta. Dobbiamo ricordare che era intorno al 10%. Al suo apice, abbiamo dovuto inasprire notevolmente la nostra politica monetaria”, ha ricordato De Guindos, aggiungendo che ora “è leggermente al di sopra della soglia del 2%” e quindi la BCE ha già tagliato i tassi due volte. “Penso che il messaggio principale che vogliamo trasmettere ora – ha chiarito – sia che l’inflazione si sta avvicinando al nostro obiettivo del 2% e ci aspettiamo che raggiunga l’obiettivo alla fine del 2025″.
Alla domanda se la BCE soddisferà le attese del mercato, tagliando i tassi ogni volta nelle due riunioni di fine anno, il banchiere ha ribadito “siamo pienamente impegnati nel nostro mandato e dipendenti dai dati, adottando un approccio incontro per incontro, e questo dipenderà dall’evoluzione dell’intero insieme di dati che riceveremo”.
A proposito della revisione al ribasso delle proiezioni macroeconomiche di settembre, De Guindos ha parlato di una “revisione marginale” ed ha ricordato che “i rischi per la crescita siano orientati al ribasso” e questa previsione si basa sull’attesa di una ripresa della domanda (consumi ed export). “Riteniamo che con il calo dell’inflazione, i redditi reali delle famiglie aumenteranno, il che porterà ad un aumento del loro potere d’acquisto”, ha spiegato l’esponente dell’Eurotower, aggiungendo che la ripresa dei consumi “sarà il principale motore della ripresa economica”.
Per il banchiere c’è poi un problema di fiducia. “Al momento il livello di incertezza è estremamente elevato ed è questo che frena il comportamento dei consumatori. – ha sottolineato – Credo però che ci siano le condizioni per un miglioramento dei consumi nel breve termine, anche se ci sono altri fattori sui quali non abbiamo alcun controllo. È soprattutto la fiducia a costituire un fattore determinante del comportamento dei consumatori. Questo è il rischio principale che abbiamo identificato”.
Parlando della crescita fuori controllo dell’inflazione dei servizi, De Guindos ha ammesso che “è il punto debole dell’inflazione, sia ora che in futuro”, perché la domanda ” può essere molto più forte” e perché i servizi “sono molto sensibili all’evoluzione del costo del lavoro”. “Abbiamo visto che le dinamiche salariali sono state piuttosto elevate. – ha ricordato – Adesso c’è una certa moderazione, ma i salari, o i compensi per dipendente, sono cresciuti a un tasso superiore al 4%”.
Parlando del piano Draghi, che prevede un aumento del debito comune, il banchiere ha affermato “crediamo che il piano sia buono e che la diagnosi sia corretta. La parte più importante del piano sono le raccomandazioni per le riforme strutturali. La cifra di 800 miliardi di euro viene utilizzata a titolo esemplificativo per mettere ancora più in evidenza il divario in termini di investimenti tra Europa e Stati Uniti”.
A proposito dei profitti delle banche e della forbice dei tassi, il vice presidente della BCE ha ricordato che “quando la trasmissione della politica monetaria è efficace, gli aumenti o i tagli dei tassi di interesse dovrebbero influenzare sia i mutuatari che i risparmiatori” e che “allo stato attuale, il costo dei prestiti sta iniziando a diminuire e i margini delle banche dovrebbero iniziare a diminuire“.
Sulla maggiore valutazione delle banche statunitensi rispetto a quelle europee, il banchiere ha affermato “penso che una delle ragioni di ciò sia la mancanza di una piena unione bancaria, così come gli approcci nazionali che ancora esistono nel settore bancario. Per questo motivo, gli investitori ritengono che le banche statunitensi abbiano un valore intrinseco maggiore rispetto alle banche europee. In questo contesto, il consolidamento transfrontaliero è importante e ci auguriamo che continui a compiere progressi nel breve termine”.