(Teleborsa) – Il processo di disinflazione richiede due ingredienti. Dobbiamo continuare ad adeguare i tassi d’interesse ufficiali per completare il processo e raggiungere senza problemi il nostro target di inflazione del 2%, in uno scenario in cui le nostre aspettative si rivelano sostanzialmente corrette. Ma dobbiamo anche essere prudenti ed essere pronti ad adeguare la nostra politica in risposta a shock che potrebbero creare rischi al rialzo o al ribasso per le prospettive attuali”. E’ quanto affermato dal Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, in un intervento presso la banca centrale finlandese.
Ripercorrendo gli eventi dell’ultimo quinquennio, Panetta ha parlato di una “tempesta perfetta” dell’inflazione, ricordando che l’area euro ha registrato un “aumento eccezionale dei prezzi nel periodo 2021 e 2023″ a causa dl combinarsi di una serie di fattori quali i vincoli all’offerta, la ripresa dei consumi e l’impennata dei prezzi delle materie prime e dell’energia.
Il governatore ha poi ricordato che “le condizioni per la tempesta si sono formate nel 2020”, a seguito dell’interruzione delle catene di approvvigionamento che ha causato un cambiamento strutturale dei modelli di consumo, ma la successiva e veloce ripresa dell’economia USA ha aggravato la situazione dell’Eurozona, provocando “un ulteriore shock negativo dal lato dell’offerta”. L’invasione russa in Ucraina e gli shock dei prezzi dell’energia e delle materie prime hanno fatto raddoppiare l’inflazione, “destabilizzando i mercati e le banche centrali”. E questo ha costretto la BCE ad avviare un ciclo di rialzi dei tassi.
“Il processo di disinflazione è ormai ben avviato”, ha riconosciuto Panetta, ricordando che la vischiosità dei prezzi nei servizi e la crescita dei salari hanno rappresentato un “ostacolo all’ultimo miglio” nel processo di stabilizzazione dei prezzi. “Dovremmo certamente rimanere vigili” – ha ammesso il Governatore – ma “uno sguardo più attento ai dati suggerisce che non serve altro che “pazienza e un attento monitoraggio di ciò che accade”.
Per Panetta, “la lezione chiave degli ultimi quattro anni” consiglia di “considerare anche scenari alternativi”. e tener conto dei “principali rischi che l’area dell’euro potrebbe trovarsi ad affrontare nel medio termine”. Fra questi, il numero uno della Banca d’Italia cita “un’altra ondata di shock geopolitici ed “un aumento dell’incertezza politica all’interno dei paesi”. “Le banche centrali – afferma Panetta – dovrebbero essere pronte ad affrontare le conseguenze di tali shock se e quando si materializzano. Ciò implica la disponibilità a utilizzare l’intera gamma di strumenti a loro disposizione per adeguare la politica monetaria, affrontando eventuali minacce alla stabilità dei prezzi, e proteggere il meccanismo di trasmissione della politica monetaria”.
Un ultimo aspetto messo in rilievo da Panetta riguarda le “comunicazioni” della BCE, che dovrebbero essere importate alla prudenza evitando accenni “casuali” alla forward guidance o previsioni (implicite o esplicite) sutempi e sequenza dei futuri tagli dei tassi di interesse.