(Teleborsa) – Biesse, multinazionale quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella tecnologia per la lavorazione di legno, vetro, pietra, metallo e materiali compositi, ha chiuso il primo semestre 2024 con ricavi netti consolidati pari a 395,7 milioni di euro (-5,4% rispetto al primo semestre 2023), EBITDA di 32,9 milioni di euro (-30%) con incidenza dell’8,3% (11,2% nel H1 2023) e utile netto di 3,9 milioni di euro (-79,9%).
Al 30 giugno 2024 la Posizione Finanziaria Netta è risultata negativa per 7,4 milioni di euro, comprensiva dell’impatto di 31 milioni di euro (maggiori debiti) derivanti dall’applicazione dell’IFRS16. Senza gli effetti legati all’applicazione dell’IFRS16 la posizione finanziaria sarebbe pertanto positiva per 24,4 milioni di euro. Nel confronto con il fine esercizio 2023 l’indicatore diminuisce di 100,4 milioni di euro, nonostante i positivi risultati ottenuti a livello di gestione operativa, principalmente influenzato dall’esborso finanziario derivante dall’acquisizione delle quote di GMM Finance, holding del gruppo GMM, dalle dinamiche del capitale circolante netto e dal pagamento dei dividendi nel mese di maggio per complessivi 3,8 milioni di euro.
“I risultati raggiunti durante il primo semestre e approvati oggi – commenta il CFO Nicola Sautto – confermano come la strategia prudente che Biesse sta continuando a perseguire si sia rilevata la più idonea a mantenere una redditività positiva in un contesto economico e finanziario che rimane molto complesso. In termini di ricavi, i primi sei mesi del 2024 hanno mantenuto una tendenza decrescente, in linea con le nostre previsioni.
“Dal punto di vista del business – ha aggiunto – il portafoglio ordini di Gruppo a fine giugno 2024 è sostanzialmente in linea con quello di dicembre 2023, attestandosi ad un controvalore di 277 milioni di euro, positivamente condizionato dall’acquisizione del gruppo GMM, in un contesto di rallentamento generalizzato dell’ingresso ordini che era già iniziato nel 2023 a seguito dell’esaurirsi degli incentivi lanciati durante la pandemia, che hanno portato la domanda di beni strumentali a livelli straordinari soprattutto sul mercato italiano”.