(Teleborsa) – Questa settimana è stata caratterizzata da una profonda correzione delle criptovalute, dopo l’importante rally messo a segno, prima sulla vittoria di Trump alle elezioni, poi sulla sua investitura quale Presidente degli Stati Uniti. Un rally motivato dalle speranze che il suo ingresso alla Basa Bianca potesse fare a differenza rimuovere completamente tutti i paletti agli investimenti in crypto. Speranza poi vanificata dagli altri impegni del Presidente, che ha posto come priorità la guerra in Ucraina ed i dazi. Ma come si prospetta il futuro per le cryptovalute? E per quale motivo hanno avviato un trend discendente?
La performance “da brivido” dell’ultima settimana
Il Bitcoin questa settimana ha toccato i minimi degli ultimi tre mesi, prima bucando la soglia dei 90mila dollari, sulla scia delle rinnovate tensioni commerciali, poi sfondando al ribasso anche la soglia degli 80.000 dollari. Gli scambi s sono attestati questa mattina a 79.186 in calo di oltre il 7%, per poi risalire di poco sopra gli 80mila, mentre la differenza sulla settimana fa registrare un -19,33%. Stessa performance per le altre cryptovalute come Ethereum che oggi cede il ,78% e fa segnare su base settimanale un -23,7%. Non fanno eccezione Binance (-7,16% oggi e -13% su settimana) e Solana (-8,7% oggi e – 27,4% su settimana).
Ma c’è ancora ottimismo per il futuro
Nonostante la performance degli ultimi giorni, motivata anche dall’ennesima truffa sul mercato delle crypto, che ha colpito l’exchange Bybit, gli analisti mostrano ottimismo per il futuro. Geoffrey Kendrick, responsabile della ricerca sulle risorse digitali presso Standard Chartered, società d’investimento londinese, ritiene che Bitcoin tornerà a correre, perchè il mercato diventerà più istituzionalizzato e più sicuro, attraendo maggiori investimenti. In particolare l’esperto ritiene che la crypto raggiungerà la soglia dei 200.000 dollari quest’anno, prima di salire ulteriormente fino a 500.000 dollari nei prossimi anni.
Necessario l’intervento degli istituzionali
“All’interno dell’ecosistema crypto, ciò di cui abbiamo bisogno sono player finanziari tradizionali, come Standard Chartered, come BlackRock ed altri, che ora hanno gli ETF per intervenire davvero”, ha detto Kendrick in un’intervista alla CNBC, spiegando che questo renderebbe le crypto “più scure” e “insieme a una certa chiarezza normativa” potrebbe garantire una “minore volatilità nel tempo” del mercato.
(Foto: Jonathan Borba on Unsplash )