(Teleborsa) – “Sono preoccupata per il profilo a breve termine dell’inflazione quest’anno, che a mio avviso ora assomiglia più a un “plateau” che a una “gobba”. Prevediamo che l’inflazione riprenderà a scendere verso il nostro obiettivo dall’inizio del prossimo anno. Tuttavia, c’è il rischio che un’inflazione elevata di circa il 3,5% per il resto dell’anno si ripercuota sulle aspettative di inflazione e, di conseguenza, sul comportamento nella determinazione di salari e prezzi”. Lo ha affermato Megan Greene, che fa parte del comitato di politica monetaria della Bank of England (BoE),
“Oltre all’energia e ai prezzi regolamentati che sostengono l’inflazione, i prezzi dei prodotti alimentari hanno sorpreso costantemente al rialzo – ha aggiunto – I prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari sono particolarmente rilevanti per la definizione delle aspettative di inflazione”.
Greene ritiene che “il rischio che il nostro plateau di inflazione a breve termine si traduca in effetti di secondo impatto sia sbilanciato al rialzo. Ciò è ancora più preoccupante alla luce dell’escalation del conflitto in Medio Oriente, che pone rischi al rialzo per i prezzi del petrolio“.
In generale, continua a pensare che “i rischi rimangano bilaterali, ma sbilanciati verso il basso per la crescita e verso il rialzo per l’inflazione. Questa è una situazione scomoda per un banchiere centrale. Considerato il periodo di elevata inflazione che abbiamo appena attraversato, ritengo che la stabilità dei prezzi sia la priorità fondamentale. Tuttavia, è difficile trarre un segnale chiaro in questo contesto di crescente rumore e incertezza”.