(Teleborsa) – Le Borse europee hanno iniziato la settimana in calo, dopo che nel weekend è arrivato l’attacco statunitense all’Iran, sollevando i timori di una guerra regionale, con Teheran che minaccia la chiusura dello Stretto di Hormuz, cruciale per il 25% del commercio mondiale di petrolio. In particolare, gli Stati Uniti hanno preso di mira le ambizioni nucleari dell’Iran con attacchi su siti chiave: Natanz, Isfahan e Fordo con bombe bunker buster. Mentre i funzionari statunitensi rivendicano la vittoria, si attende la risposta dell’Iran.
Sempre sul fronte geopolitico, durante il fine settimana, i membri della NATO hanno concordato di aumentare il loro obiettivo di spesa per la difesa al 5% del PIL in vista del vertice, come auspicato dal presidente degli Stati Uniti Trump. La Spagna, tuttavia, ha annunciato che non avrebbe raggiunto questo obiettivo, puntando solo al 2,1% a causa di preoccupazioni sulla spesa sociale.
Sul fronte macroeconomico, l’indagine PMI di giugno ha segnalato che la prima metà del 2025 è terminata con il settore privato dell’eurozona che è riuscito a segnare una crescita della produzione. Il forte incremento della produzione manifatturiera ha eguagliato la stabilizzazione dell’attività economica terziaria. I nuovi ordini hanno di nuovo registrato una diminuzione ma rallentata ai minimi in più di un anno, mentre la fiducia è salita al valore più alto da inizio 2025. In linea con quanto osservato per la produzione, le aziende hanno marginalmente aumentato gli organici. Nel frattempo, il tasso di inflazione dei prezzi di acquisto ha continuato a rallentare, mentre i prezzi di vendita sono aumentati più velocemente rispetto a maggio.
L’Euro / Dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,52%. L’Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 3.369,4 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,77%.
Lieve calo dello spread, che scende a +93 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,44%.
Tra i mercati del Vecchio Continente sottotono Francoforte che mostra una limatura dello 0,34%, andamento cauto per Londra, che mostra una performance pari a -0,07%, e deludente Parigi, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.
Giornata “no” per la Borsa italiana, in flessione dello 0,81% sul FTSE MIB, su cui pesa lo stacco cedola di alcune big; sulla stessa linea, giornata negativa per il FTSE Italia All-Share, che continua la seduta a 41.302 punti, in calo dello 0,82%. In ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-1,02%); sulla stessa tendenza, in rosso il FTSE Italia Star (-0,86%).
Tra i best performers di Milano, in evidenza Tenaris (+0,89%) e A2A (+0,53%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su Iveco, che ottiene -2,60%. Vendite su Telecom Italia, che registra un ribasso del 2,35%. Seduta negativa per Banca Popolare di Sondrio, che mostra una perdita del 2,00%. Sotto pressione BPER, che accusa un calo dell’1,88%.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Technoprobe (+2,40%), Garofalo Health Care (+1,59%), Lottomatica (+1,40%) e Anima Holding (+1,35%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su Fincantieri, che ottiene -2,92%. Scivola Sesa, con un netto svantaggio del 2,21%. In rosso Danieli, che evidenzia un deciso ribasso del 2,01%. Spicca la prestazione negativa di The Italian Sea Group, che scende dell’1,98%.