(Teleborsa) – Brembo, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella produzione di sistemi frenanti, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi netti consolidati pari a 2.004,8 milioni di euro, in crescita del 2,8% (+3,3% a cambi costanti) rispetto al primo semestre dell’anno precedente. Nel periodo in esame il settore auto è in crescita del 4,3%, le applicazioni per motocicli dell’1,0%, le competizioni del 3,8% rispetto al primo semestre 2023. I veicoli commerciali calano del 6,1%.
Il margine operativo lordo (EBITDA) ammonta a 351,4 milioni di euro (17,5% dei ricavi) e si confronta con 344 milioni del primo semestre 2023 (17,6% dei ricavi). Gli oneri finanziari netti ammontano a 18 milioni di euro (6,6 milioni nel primo semestre 2023). L’utile netto di 156,3 milioni di euro è in calo del 6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (167,8 milioni).
“Brembo chiude il semestre superando per la prima volta i due miliardi di euro di ricavi – ha commentato il presidente esecutivo Matteo Tiraboschi – Anche l’EBITDA continua a crescere, un dato che dimostra la capacità del Gruppo di mantenere la profittabilità pur di fronte alle pressioni di una situazione geopolitica e di mercato molto pesante. Nonostante il contesto rimanga difficile, proseguiamo con fiducia il nostro ambizioso piano di investimenti, coerentemente con le nostre strategie, con le quali stiamo sostenendo l’espansione della nostra capacità produttiva e progettuale a livello globale, in particolare in Asia e nel settore del ricambio”.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2024 si attesta a 613,6 milioni di euro, in aumento di 51,3 milioni rispetto al 30 giugno 2023. Senza gli effetti dell’IFRS 16 l’indebitamento finanziario netto sarebbe 435 milioni, in incremento di 46,5 milioni rispetto al 30 giugno 2023
Sebbene rispetto ai mesi scorsi le prospettive del mercato automotive siano sensibilmente peggiorate e pur a fronte del permanere delle tensioni geopolitiche a livello globale, Brembo prevede di chiudere l’anno con una moderata crescita dei ricavi, mantenendo i margini percentuali in linea con quelli del 2023.