(Teleborsa) – Torna il Btp Italia indicizzato al tasso d’inflazione nazionale. L’ultima emissione risale al marzo del 2023. La durata del Btp sarà di 7 anni e garantirà un premio finale extra pari all’1% per chi lo acquista al momento del lancio e lo tiene fino alla scadenza fissata per il 4 giugno del 2032. Sono attesi per oggi (lunedì 26 maggio) i rendimenti mentre le sottoscrizioni vanno dal giorno successivo a venerdì 30 maggio. Come di consueto, dal 27 al 29 maggio potranno sottoscriverlo solo i risparmiatori individuali, salvo chiusura anticipata, lasciando spazio venerdì 30 agli investitori istituzionali.
Secondo alcuni esperti interpellati da Repubblica, con l’inflazione registrata ad aprile pari all’1,9% e il rendimento di un titolo di stato italiano a 7 anni è un po’ superiore al 3%, è possibile che il rendimento reale del nuovo Btp Italia possa aggirarsi intorno all’1,5% o di poco maggiore.
L’ultimo Btp Italia collocato tra il 6 marzo e il 9 marzo del 2023 aveva durata di 5 anni e aveva raccolto 9,91 miliardi di euro, di cui 8,5 dai piccoli risparmiatori, con un rendimento minimo garantito del 2%, Nell’emissione precedente del novembre del 2022 la durata era di 6 anni, la raccolta fu di 11,99 miliardi e il rendimento minimo dell’1,6%.
Il nuovo titolo fa il suo esordio dopo la conferma del rating sovrano a “Baa3” ma con modifica delle prospettive da stabili a positive da parte di Moody’s, la più severa tra le agenzie di rating. Di recente S&P ha alzato il giudizio a Bbb+ e Fitch ha confermato la ‘tripla B’, superiori rispettivamente di due e di una tacca nell’equazione tra le diverse scale di valutazione.
La revisione di Moody’s è stata motivata dal miglioramento delle prospettive di bilancio del paese grazie a “una riduzione della spesa, legata principalmente all’eliminazione graduale dei crediti d’imposta per le ristrutturazioni edilizie ad alta efficienza energetica (‘superbonus’), ma anche alla forte crescita delle entrate”. Secondo gli analisti dell’agenzia, il debito italiano continuerà a salire nel 2026 e nel 2027, per poi iniziare un graduale calo. Determinante per il giudizio anche la solidità delle banche italiane, fattore che “contribuisce alla resilienza dell’economia”, secondo l’agenzia.
“Un segnale importante di fiducia nella solidità della nostra economia e nella credibilità delle politiche economiche del Governo. È il riconoscimento del lavoro serio e responsabile che stiamo portando avanti per salvaguardare i conti pubblici, sostenere la crescita ed attrarre investimenti”, ha commentato Palazzo Chigi garantendo che il governo continuerà “su questa strada con determinazione, nell’interesse dei cittadini italiani e della stabilità della Nazione”.