(Teleborsa) – La Procura di Milano ha aperto un’indagine sulla holding che controlla Campari, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nel campo delle bevande, secondo quanto riportano diversi giornali. La procura ha avviato l’indagine dopo che i controlli della Guardia di Finanza hanno scoperto circa 1,2 miliardi di euro di tasse non pagate nel periodo 2018-2020, dovute dalla holding lussemburghese Lagfin, che controlla il 51,3% delle azioni e il 38,8% dei diritti di voto dell’olandese Davide Campari-Milano N.V..
Il pacchetto di controllo di Campari sarebbe stato trasferito dall’Italia al Lussemburgo nel 2018 attraverso un’operazione di fusione transfrontaliera senza pagare la exit tax, secondo la contestazione che il Fisco italiano rivolge a Lagfin.
La holding lussembrughese “dichiara la propria assoluta serenità rispetto a ogni eventuale contestazione, allo stato solo potenziale,” e sostiene di aver “sempre adempiuto con il massimo scrupolo ai propri obblighi tributari in tutte le giurisdizioni in cui opera e ritiene ogni potenziale rilievo destituito di ogni fondamento”.
La holding sottolinea che “nessun avviso di accertamento è stato emesso e ciò anche in ragione della totale assenza dei presupposti di fatto e di diritto per la sua eventuale emissione”. Anche per questo, conclude Lagfin, “riteniamo e confidiamo che le nostre inoppugnabili ragioni saranno riconosciute al più presto in tutte le sedi competenti”.
Campari Group precisa invece che “nè Davide Campari-Milano N.V. né alcuna delle sue società controllate sono oggetto di indagine da parte delle autorità”. “Non è di conseguenza previsto alcun impatto per Davide Campari-Milano N.V. né per alcuna delle sue società”, viene sottolineato.