(Teleborsa) – Gli analisti rivedono al ribasso i target price su Comer Industries, società quotata su Euronext Milan e attiva nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza, dopo che venerdì ha diffuso i risultati del primo semestre 2024.
Alantra ha ridotto il prezzo obiettivo a 39 euro per azione (dai 42 euro precedenti) e confermato la raccomandazione “Buy“. Il broker scrive che Comer ha dimostrato una forte efficienza operativa nel 2° trimestre, mantenendo un margine EBITDA stabile anno su anno di oltre il 17% nonostante un deterioramento sequenziale del mercato come indicato dai principali OEM nel settore agricolo. Le vendite nette sono diminuite del 22% nel 2° trimestre, principalmente a causa di un calo nella divisione AG e parzialmente compensate dal business industriale. Il calo dei prezzi delle materie prime, le ampie scorte di grano e altre tendenze agricole avverse stanno influenzando la domanda di attrezzature e il sentiment del mercato. Di conseguenza, ha abbassato la nostra delle vendite FY24 del 6,5% e le stime FY25-26 di una media dell’8% per tenere conto di venti contrari prolungati. Le vendite FY24 sono ora previste a 1,02 miliardi di euro (-16,9% anno su anno), il che implica una diminuzione dell’11% nel 2° semestre. Si aspetta che le vendite FY25-26 tornino a crescere (rispettivamente +4,3% e +6,5%), confermando al contempo le proiezioni resilienti del margine EBITDA.
Equita ha ridotto il prezzo obiettivo a 37 euro per azione (-3%) e confermato la raccomandazione “Buy“. Viene sottolineato che il net debt è a 107 milioni di euro vs attesa per 79 milioni di euro, peggiore rispetto alle attese per: un nuovo investimento negli Stati Uniti (6 milioni di euro netti) per razionalizzare la capacità produttiva, concentrando l’attività in un unico stabilimento il cui avvio è previsto a ottobre 2024 con benefici di costo attesi nel 2025; il cash-out one-off del programma LTI (13,5 milioni di euro); l’assorbimento del NWC (circa 10 milioni di euro) che dovrebbe essere in buona parte recuperabile nel secondo semestre. Elementi positivi: il FCF che resta solido (leggermente inferiore a 90 milioni di euro, FCF yield a circa il 9%) e nuovi interventi di efficientamento in nord America che permettono di preservare l’EBITDA margin nell’intervallo 16-17%.
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