(Teleborsa) – Una delle problematiche strettamente legate alla gamification degli investimenti finanziari attiene al mondo dei social network, nel cui ambito possono verificarsi situazioni di vulnerabilità nell’assunzione di scelte consapevoli e informate. Lo spiega la CONSOB nel suo ultimo Quaderno Giuridico sulla “Gamification degli investimenti finanziari”.
Negli ultimi anni si è assistito a una significativa espansione del mercato degli influencer e alla proliferazione dei cosiddetti “fin-influencer” o “finfluencer”, ovvero influencer che, dispensando consigli su vari argomenti finanziari attraverso video brevi e leggeri pubblicati sui principali social media (come Instagram, TikTok o YouTube), riescono ad avere un notevole impatto sulle decisioni di investimento dei propri follower; tale proliferazione è connessa anche al crescente interesse dei piccoli investitori verso un’educazione finanziaria informale e autogestita, possibilmente gratuita e di facile accesso.
“Le maggiori criticità si riscontrano con riferimento alla quantità e alla qualità dell’informazione fornita dai fin-influencer nei contenuti condivisi via social e alla mancata percezione di pubblicità occulta da parte dei follower”, si legge nello studio.
Le criticità dei comportamenti risultano poi amplificate per i follower con scarsi livelli di alfabetizzazione finanziaria, poiché quest’ultima favorisce un affidamento ancora maggiore nei contenuti pubblicati dai fin-influencer; tale criticità risulta acuita nel caso in cui tali contenuti costituiscono la sola fonte informativa consultata ai fini dell’assunzione della decisione di investimento.
CONSOB fa notare che i contenuti divulgati hanno generalmente ad oggetto prodotti finanziari regolamentati (quali, ad esempio, fondi di investimento o servizi di consulenza finanziaria), e, per tale motivo, possono impattare significativamente sulle decisioni finanziarie dei risparmiatori. In ambito europeo trovano pertanto applicazione una pluralità di norme, tra cui: il Regolamento sugli abusi di mercato 596/2014, la Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari 2014/65 (MiFID II) e il Regolamento delegato della Commissione 2016/958, disciplinante la corretta presentazione delle raccomandazioni in materia di investimenti o altre informazioni che raccomandano o consigliano una strategia di investimento
Tuttavia, “la concreta condotta dei fin-influencer si muove talvolta in una zona grigia, al limite tra ciò che è pubblicità e ciò che, invece, è semplice divulgazione”, osservano gli autori.
Viene ricordato che la Commissione europea ha previsto alcune misure nel pacchetto di norme che rientrano nella Retail Investment Strategy, pubblicata lo scorso 24 maggio 2023. Tale iniziativa della Commissione europea rappresenta un primo tentativo di armonizzazione delle discipline e degli approcci di vigilanza operanti nei singoli Stati Membri. Nel corso degli anni più recenti, in ambito europeo diverse autorità nazionali hanno posto in essere attività aventi ad oggetto i fin-influencer.
(Foto: Jason Briscoe su Unsplash)