(Teleborsa) – Nel 2023 sono state promosse 21 offerte al pubblico di acquisto e/o di scambio (23 nel 2022) di cui sette obbligatorie e 14 volontarie (tre parziali per l’acquisto di azioni proprie e 11 totalitarie). Delle 21 offerte cinque sono state da completamento. Un’offerta volontaria è risultata inefficace a conclusione del periodo di offerta, per il mancato avveramento della condizione sul quantitativo minimo di adesioni (cosiddetta condizione soglia). È quanto emerge dalla relazione per l’anno 2023 della CONSOB.
Il controvalore complessivo delle operazioni risultate efficaci è di 2,22 miliardi di euro (circa 14,9 miliardi nel 2022), di cui 1,2 miliardi riferibili a un’unica offerta pubblica di scambio promossa su azioni. Tutte le operazioni hanno riguardato azioni ordinarie, delle quali 11 quotate sull’EXM (quattro sul segmento STAR) e dieci negoziate sull’Euronext Growth Milan (EGM). In un caso l’offerta su azioni ordinarie è stata promossa contestualmente su azioni di risparmio e warrant del medesimo emittente; in altri tre casi sono state promosse contestualmente su azioni ordinarie e warrant degli stessi emittenti. Nove offerte hanno previsto il conferimento (in tutto o in parte) nel capitale dell’offerente (o in altra società della catena di controllo di quest’ultimo) del corrispettivo ricevuto dalla cessione della partecipazione detenuta dagli azionisti di controllo ovvero il conferimento da parte di questi ultimi della partecipazione detenuta nell’emittente (sei nel 2022).
“Tale dato conferma una tendenza registrata negli ultimi anni sul mercato italiano ovvero la presenza ricorrente di offerte al pubblico di acquisto e/o di scambio, sia volontarie sia obbligatorie, la cui struttura prevede, come detto, il reinvestimento dei soci venditori nella società che promuove l’offerta (o nella relativa catena di controllo) – sottolinea CONSOB – La finalità precipua del reinvestimento è di garantire continuità gestionale. Tali operazioni, dunque, sono spesso accompagnate da accordi tra offerente e soci reinvestitori. In otto delle nove offerte è stata prevista, infatti, la riconferma di taluni esponenti del CdA dell’emittente. In un caso, invece, l’azionista di minoranza reinvestitore, per effetto delle pattuizioni parasociali in materia di governance, aveva il diritto di designare un membro del CdA dell’emittente”.
Le operazioni direttamente finalizzate o comunque associate al delisting dei titoli azionari oggetto di offerta sono state 18 (20 nel 2022). Il delisting su EXM si è realizzato in sei casi (di cui uno si è perfezionato nel mese di gennaio 2024), per una capitalizzazione pari nel complesso a circa 3,4 miliardi di euro. Il delisting su EGM si è invece realizzato in otto casi, per una capitalizzazione pari nel complesso a circa 0,6 miliardi di euro.
Tra le operazioni del 2023 merita di essere menzionata un’offerta pubblica di scambio (Ops) promossa da una società con azioni quotate su un mercato extra UE su azioni di una società quotata sull’EXM, rilevante sia per le dimensioni dell’offerta, sia per le caratteristiche dell’operazione. Tale Ops, per la cui realizzazione sono stati approvati un documento di offerta e un documento di esenzione (ai sensi del Regolamento Prospetto) redatto in lingua inglese, ha previsto anche l’offerta, in alternativa al corrispettivo in titoli, di un corrispettivo in denaro (cosiddetta cash alternative), in ragione della circostanza che le azioni offerte in cambio non fossero quotate su un mercato regolamentato UE. L’operazione, che dopo varie fasi ha portato l’offerente a detenere la totalità delle azioni della società target, si è conclusa con la revoca di tali azioni dalla quotazione sull’EXM. Sebbene la società non sia menzionato da CONSOB, è chiaro si tratti di Autogrill.