(Teleborsa) – Nel mondo dell’equity research, l’aggiornamento dei target price da parte degli analisti è prassi comune, ma non sempre è scontato che avvenga con immediatezza dopo i risultati del primo trimestre. È accaduto invece per Enel, con una serie di primarie banche d’affari che hanno riscontrato elementi tali da rivedere al rialzo il prezzo obiettivo del gruppo già dopo i risultati del primo trimestre 2025. Un segnale che va ben oltre il semplice apprezzamento per una performance sopra le attese: una testimonianza di fiducia strutturale nelle prospettive di breve e medio termine dell’azienda guidata da Flavio Cattaneo.
I numeri parlano chiaro: l’Ebitda ordinario ha raggiunto i 5,97 miliardi di euro, superando dell’1,6% il consensus, mentre l’utile netto ordinario di 2 miliardi di euro ha battuto le attese del 4%. Ma ciò che ha colpito gli esperti del mercato è il fatto che l’utile netto del trimestre rappresenti già il 29% della guidance annuale, a fronte di una stagionalità media storica intorno al 24%.
Tra i fattori che hanno convinto gli analisti ad agire subito, c’è anche l’andamento del titolo che ha registrato una performance del +33% dall’inizio del mandato di Cattaneo, superiore alla media del settore utility europeo. Il buon andamento abbinato ai 9 miliardi di euro di dividendi distribuiti implicano un rendimento totale per gli azionisti del +52%, dato che è stato apprezzato dal mercato.
Nel primo trimestre 2025, l’Ebitda e l’utile netto ordinario sono cresciuti entrambi del 2% rispetto al primo trimestre 2024 a perimetro costante, attestandosi rispettivamente a 6 e 2 miliardi di euro. Il rapporto debito netto/Ebitda si conferma invece tra i migliori del settore a 2,5x, grazie a una generazione di cassa che ha sostanzialmente coperto investimenti, dividendi e acquisizioni, inclusi gli asset idroelettrici in Spagna.
Alla luce di questi risultati molte sim hanno deciso di aggiornare tempestivamente le loro valutazioni. Morgan Stanley ha alzato il target price a 8,80 euro (+5%) e mantiene Enel come la “Top Picks” nel settore utility. Goldman Sachs ha rivisto il prezzo obiettivo a 9,25 euro (da 9,05 euro), con un upside del 22% rispetto al prezzo corrente e rating “Buy”. Equita è salita a 8,40 euro da 7,90, Exane è passata da 7,70 a 8,40 euro mantenendo “Outperform”, mentre Intermonte si è spinta a 8,50 euro, dai precedenti 8,20. Il risultato? Il target price medio su Enel si attesta oggi a 8,3 euro per azione, ai massimi degli ultimi tre anni.
Il merito, secondo gli analisti, va attribuito ad alcuni elementi chiave. In primis la performance superiore al consensus ma anche alle attese di una revisione al rialzo della guidance 2025, con alcune stime già superiori al consensus (Goldman Sachs prevede 7,3 miliardi di utile netto contro i 6,9 miliardi del consensus).
Oltre ai numeri, spiegano gli esperti, ciò che colpisce è il mix di solidità operativa e visione strategica. Enel ha ribadito la propria guidance di Ebitda tra 22,9 e 23,1 miliardi per l’anno e utile netto ordinario tra 6,7 e 6,9 miliardi, ma con il primo trimestre già così forte, il mercato inizia ad attendersi una possibile revisione al rialzo .
In un contesto di mercato incerto, Enel si distingue quindi non solo per i risultati, ma anche per la capacità di catalizzare fiducia — immediata e convinta — da parte della comunità finanziaria. Se normalmente il primo trimestre è il momento della cautela, questa volta ha prevalso l’ottimismo per la performance futura.