(Teleborsa) – Pioggia di commenti positivi dopo i risultati della semestrale finanziaria di Enel, che ha visto il gruppo energetico guidato da Flavio Cattaneo continuare a cavalcare l’onda del successo. Un momento particolarmente propizio, che viene evidenziato anche da alcuni tra le più importanti banche d’affari.
I dati sui sei mesi e i target price – Enel cresce, soprattutto all’estero, grazie in particolare al positivo contributo della Spagna e dell’America Latina, aumenta (grazie a due importanti acquisizioni), la sua presenza internazionale e porta l’ebitda ordinario a 11,5 miliardi di euro (+1%) e l’utile netto ordinario a 3,8 miliardi di euro (+4%).
A seguito dei dati, il target price medio è cresciuto. Il prezzo obiettivo era 8,4 euro a fine maggio scorso mentre ora, dopo la semestrale e a seguito dei nuovi report aggiornati, dopo soli due mesi il target price è salito ancora a 8,5 euro, con un considerevole rialzo rispetto ai valori correnti (7,7 euro venerdì 1 agosto).
Il momento favorevole del gruppo elettrico guidato dal CEO Flavio Cattaneo, è stato sottolineato da molte banche d’affari tra cui, per citarne qualcuna, Goldman Sachs, Intermonte, Bank of America o Akros. Analisti che considerano Enel inserita in un contesto finanziario di solidità e di crescita, in alcuni casi sottostimata, e in un percorso costellato di potenziale ulteriore affermazione dal punto di vista dei risultati e della stabilità.
I report degli analisti – Nello specifico, Goldman Sachs mantiene un giudizio positivo su Enel apprezzando i risultati sopra le attese, con il nuovo piano strategico incentrato su reti elettriche, acquisizioni mirate e buyback. Ritiene la valutazione attuale troppo bassa rispetto al potenziale, con ottime prospettive di crescita e una solida struttura finanziaria. Occhi puntati a questo punto sul capital markets day del 2026 che viene visto come catalizzatore chiave.
Anche il parere complessivo di Intermonte è favorevole. Nonostante un contesto complesso, Enel ha dimostrato solidità operativa, battendo le stime di utile netto orinario e centrando quelli sull’ebitda. La riduzione del debito netto è un ulteriore segnale di buona gestione finanziaria e inoltre l’avvio del buyback con un prezzo aumentato indica fiducia del management nel valore intrinseco del titolo.
Bank of America (BofA) conferma lo scenario propizio per Enel, che continua a raccomandare con rating di acquisto. Apprezza in particolare il miglioramento della qualità degli utili, il rafforzamento della struttura finanziaria e l’avvio del tanto atteso programma di riacquisto azionario da 1 miliardo di euro, considerato un segnale concreto verso la creazione di valore per gli azionisti. BofA sottolinea poi la solidità dei risultati e la crescente esposizione verso attività regolamentate che offrono stabilità e visibilità. La banca considera l’azienda guidata da Cattaneo uno dei titoli più interessanti nel panorama europeo delle utility integrate.
Secondo Banca Akros, i risultati del primo semestre sono stati nettamente superiori alle attese, soprattutto grazie a un forte calo del debito e a un costo del capitale più favorevole. La banca apprezza l’avvio del programma di riacquisto di azioni proprie da 1 miliardo di euro e la conferma degli obiettivi 2025, con l’utile netto previsto nella fascia alta. Viene vista con favore anche la strategia di crescita mirata tramite acquisizioni brownfield in Europa e Usa e la conferma dei target.
I giudizi di Jefferies – Giudizi molto importanti per Enel che arrivano solo una settimana dopo le considerazioni favorevoli da parte di Jefferies. Considerazioni peraltro confermate anche nel report post semestrale con raccomandazione buy e prezzo obiettivo di 9,50 euro (alzato pochi giorni fa dal precedente 8,6 euro). L’ebitda si è infatti posizionato dell’1% sopra le stime degli analisti e del consenso e l’utile netto di 3,8 miliardi ha fatto anche meglio: +5,5%. La fase finale di negoziazioni per l’acquisto di asset brownfield nelle rinnovabili e l’annuncio del buyback fino a 1 miliardo sono le motivazioni per cui Jefferies mantiene una view costruttiva sulla società, con aggiornamenti normativi chiave attesi per il secondo semestre in mercati che rappresentano oltre un terzo dell’ebitda del gruppo
Una valanga di giudizi positivi che confermano il lavoro svolto fin qui dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo. In carica da poco più di due anni, il CEO dell’azienda energetica continua a portare a casa risultati importanti. Non a caso gli analisti di Jefferies sottolineano come le azioni Enel possano offrire un rendimento complessivo agli shareholders del 29% (includendo i dividendi e l’attesa crescita di valore a 9,5 euro).
La performance sotto la guida di Cattaneo – E pensare che all’arrivo del top manager di Rho, il titolo Enel era scambiato sotto i 6 euro: oggi si posiziona sopra i 7,6 euro con una crescita non indifferente della propria quotazione. C’è poi un altro aspetto, forse meno messo in evidenza dalle banche d’affari, ma seguito con attenzione dal mercato: i parametri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, con risultati assolutamente rilevanti per il settore energetico. Tutti elementi che stanno fortemente caratterizzando l’era Cattaneo in Enel.
Poche utility italiane riescono a catalizzare l’attenzione come l’azienda romana, anche perché tra i gruppi energetici è il primo per capitalizzazione nel FTSEMib, e quarto nella classifica totale italiana (staccando il quinto di 30 miliardi), posizionandosi dopo i bancari Unicredit e Intesa San Paolo e a poca distanza dal top brand automotive mondiale Ferrari.
Tutto ciò non fa che confermare il periodo d’oro di Flavio Cattaneo, già messo in luce dalla classifica Ceo Scorecard di Bloomberg, che sottolineava la gestione dell’ad come causa-effetto della crescita di Enel, che sotto la guida di Cattaneo ha aumentato il suo valore di mercato del 35% arrivando a valere quasi 80 miliardi di euro. L’ottima performance in termini di capitalizzazione era stata sottolineata anche dal centro studi CoMar, nell’ambito del suo Osservatorio Finanziario, che ha messo l’azienda sul gradino più alto del podio, tra tutte le partecipate statali italiane.