(Teleborsa) – Domina ancora l’incertezza fra i membri del FOMC, che si dividono sia sul da farsi al prossimo meeting di dicembre, sia sul raggiungimento di un tasso neutrale per la politica monetaria. E’ quanto emerso dalle Minutes dell’ultimo incontro di politica monetaria della Federal Reserve. Nell’ultima riunione tenutasi il 6-7 novembre, il comitato di politica monetaria aveva deciso di tagliare il costo del denaro di 25 punti base, portando il range di oscillazione dire tassi fra il 4,50% ed il 4,75%, motivando la decisone con il rallentamento dell’inflazione ed il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro. Powell aveva parlato di “prospettive economiche incerte” e della permanenza dei rischi sia sul fronte inflazionistico sia su quello occupazionale e non aveva dato indicazioni chiare su altri possibili tagli dei tassi.
Le Minutes confermano incertezze
I verbali dell’ultimo incontro, hanno effettivamente suggerito che i banchieri americani sono divisi sul timing dei tagli e sul tasso neutrale e per questo preferiscono un approccio graduale e dipendente dai dati. Se i dati indicassero una inflazione che si muove in modo sostenibile verso il 2% ed un’economia vicino al massimo dell’occupazione – si appende dalla Minutes – sarebbe “appropriato muoversi gradualmente verso una linea monetaria più neutrale, nel corso del tempo”.
I banchieri hanno convenuto che “il tasso di disoccupazione è risalito, ma restando basso”, mentre “l’inflazione ha compiuto progressi verso l’obiettivo del 2%, ma resta in qualche misura elevata”.
L’incertezza, dunque, ancora prevale ed alcuni membri della Fed si sono detti favorevoli a tagli accelerati dei tassi, nel caso in cui il mercato del lavoro o la crescita economica dovessero deteriorarsi più rapidamente del previsto, mentre altri membri hanno ventilato l’ipotesi di una pausa se l’inflazione dovesse rimanere elevata.
Cosa aspettarsi a dicembre
Se lo scorso mese si ipotizzava una elevata probabilità di un taglio a dicembre, i segnali di forza dell’economia e le preoccupazioni che Trump con il mix dazi-deficit possa alimentare l’inflazione avevano reso il quadro più incerto. Tuttavia, oggi sembra di nuovo prevalere l’ipotesi di un taglio al prossimo meeting del 18 dicembre, che porterebbe la variazione nell’anno a 75 punti base.
I future sui FedWatch al momento indicano una probabilità del 66,5% di un taglio di 25 punti a dicembre, rispetto ad una probabilità del 33,5% di un nulla di fatto. Le attese di una riduzione si sono progressivamente rafforzate nell’ultima settimana.