(Teleborsa) – Degli 11 miliardi di euro investiti nelle banche conferitarie da parte delle Fondazioni di origine bancaria, l’83,6% fa riferimento a banche quotate in Borsa e il restante 16,4% è rappresentato da partecipazioni in banche non quotate. È quanto emerge dal Rapporto annuale delle Fondazioni, curato da Acri.
Intesa Sanpaolo è la banca con le maggiori partecipazioni da parte delle Fondazioni, con 7.357,1 milioni di euro (a valori di bilancio), un valore in linea con l’anno precedente. È seguita da UniCredit con 1.225,7 milioni di euro (in crescita di 59 milioni) e Crédit Agricole Italia con 806,1 milioni (in linea con lo scorso anno). Quarto e quinto posto per BPER Banca (392 milioni) e Cassa di Risparmio di Bolzano (364,1 milioni). I dati riportati fanno sempre riferimento ai valori di bilancio e non al fair value.
Seguono Cassa di Risparmio di Asti (312,2 milioni), Banco BPM (170,7 milioni), La Cassa di Ravenna (96,6 milioni), Cassa di Risparmio di Fermo (74,2 milioni) e Cassa di Risparmio di Volterra (66 milioni).
Tra le altre partecipazioni, spicca quella in Cassa Depositi e Prestiti (1.736,9 milioni di euro, in linea con lo scorso anno), seguita da quella in Banca d’Italia a quota 628 milioni di euro (in crescita di circa 40 milioni). Terzo posto per la partecipazione in Mundys (precedentemente Atlantia) per 569,8 milioni complessivi. La partecipazione in Generali è al quarto posto (465,5 milioni, diminuita di 51 milioni circa nel corso dell’anno) e quella in Equiter al quinto (206,8 milioni, in linea con l’anno precedente). Tra le prime 10 partecipazioni, anche Carimonte Holding, Fondazione con il Sud, CDP Reti, Intesa Sanpaolo ed Iren.