(Teleborsa) – Il numero di fondi UCITS (in italiano OICVM) che menzionano l’intelligenza artificiale (AI) o termini correlati nel loro nome – rendendo questo tema centrale per la loro proposta di marketing – è cresciuto da 37 a marzo 2020 a 76 a giugno 2025. È quanto emerge da un’analisi dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) su 40.000 fondi aperti e exchange-traded fund (ETF).
Negli ultimi anni, il crescente interesse nei mercati finanziari per il potenziale dell’AI nel migliorare le pratiche finanziarie e creare opportunità in tutti i settori ha infatti portato molti gestori patrimoniali a lanciare fondi di investimento a tema AI.
Tuttavia, il numero di fondi che promuovono l’uso della tecnologia nel loro processo di investimento (ad esempio, nell’ambito di modelli di investimento quantitativi) è diminuito rispetto al picco raggiunto all’inizio del 2023 e rappresenta una piccola nicchia di mercato (meno di 3 miliardi di euro di Assets Under Management).
Il resto dei fondi a marchio AI ha scelto il settore dell’AI come principale focus di investimento, seguendo una politica di investimento attiva (33 prodotti) o replicando uno dei diversi indici di settore dedicati all’AI (10 ETF). L’offerta di mercato di questi prodotti si è notevolmente ampliata dal 2024, sulla scia del rally di mercato trainato dall’intelligenza artificiale, con 18 nuovi fondi lanciati negli ultimi sei trimestri e Assets Under Management in crescita fino a 24 miliardi di euro.
L’analisi dell’ESMA evidenzia che i giganti tecnologici statunitensi hanno una forte presenza negli investimenti di portafoglio dei fondi del settore dell’intelligenza artificiale, con azioni di Nvidia, Alphabet, Microsoft, Amazon e Meta che rappresentano il 20% degli asset di questi fondi. Nel complesso, le aziende statunitensi dominano gli investimenti di questi fondi, rappresentando il 78% dei loro portafogli in termini di valore di mercato, rispetto a solo il 5% delle aziende con sede nell’UE.