(Teleborsa) – Passato l’effetto Fed, Wall Street torna a scivolare sonoramente, a conferma che una rotazione settoriale è in atto da qualche tempo. E ne restano penalizzate le società che più avevano guadagnato nell’ultimo anno, segnatamente le big tech. I conti sopra le attese di Meta non sono riusciti ad arginare a lungo le vendite, che sono tornate abbondanti sul Listino USA.
Il Dow Jones al momento accusa un ribasso dell’1,53%; sulla stessa linea l’S&P-500, che retrocede a 5.427 punti, ritracciando dell’1,72%. Pesante il Nasdaq 100 (-2,87%); con analoga direzione, depresso l’S&P 100 (-1,76%).
Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per i comparti utilities (+1,42%), sanitario (+0,86%) e beni di consumo per l’ufficio (+0,78%). In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si manifestano nei comparti informatica (-3,87%), beni di consumo secondari (-2,60%) e energia (-2,57%).
In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Procter & Gamble (+2,67%), Coca Cola (+1,39%), Verizon Communication (+1,35%) e Wal-Mart (+1,17%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su Boeing, che ottiene -6,31%.
In apnea Intel, che arretra del 4,81%.
Tonfo di Caterpillar, che mostra una caduta del 4,44%.
Lettera su Chevron, che registra un importante calo del 4,43%.
Sul podio dei titoli del Nasdaq, Meta Platforms (+4,62%), DexCom (+3,55%), Vertex Pharmaceuticals (+2,45%) e Exelon (+1,95%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su Moderna, che continua la seduta con -20,90%.
Scende Lam Research, con un ribasso del 10,66%.
Crolla Qualcomm, con una flessione del 9,33%.
Vendite a piene mani su ON Semiconductor, che soffre un decremento dell’8,06%.