(Teleborsa) – I risultati del primo semestre 2024 del Gruppo Cassa Centrale consolidano la vicinanza al territorio, confermata dalla crescita dei volumi della raccolta dalla clientela e dalla stabilità del volume degli impieghi, in un contesto macroeconomico incerto che non incoraggia gli investimenti e la domanda di credito. Le iniziative strategiche del Piano Industriale hanno consentito il raggiungimento di risultati economici soddisfacenti e una progressiva diversificazione dei ricavi.
“In linea con i principi cooperativi che contraddistinguono il nostro agire – afferma il Presidente Giorgio Fracalossi – e forti di questi risultati, saremo in grado di continuare a svolgere il nostro ruolo al servizio delle Comunità e del Paese. A fronte degli ottimi risultati finanziari e dell’accresciuta capacità di intervento industriale, il numero delle nostre filiali presenti sul territorio è rimasto costante, abilitando una precisa volontà di prossimità, tratto distintivo della nostra storia che vogliamo mantenere attuale”.
“Il positivo andamento del Gruppo anche nel primo semestre 2024 – commenta l’Amministratore Delegato Sandro Bolognesi – è motivo di grande soddisfazione. Cresce in misura rilevante, e costantemente, il risparmio che i nostri Soci e Clienti ci affidano e finanziamo una quota importante degli investimenti delle famiglie e delle piccole imprese italiane. In questi 5 anni dalla costituzione del Gruppo, insieme alle Banche affiliate abbiamo raggiunto risultati di grande valore per il tessuto economico dei territori, che si sono tradotti in brillanti numeri di bilancio e in nuovo patrimonio, che investiamo in tecnologia e nel miglioramento del servizio alla clientela”.
Il Conto economico consolidato
Il margine di interesse del primo semestre 2024 ammonta a 1.235 milioni di euro evidenziando una crescita del 5,2% rispetto a giugno 2023, quando si era attestato a 1.174 milioni di euro mentre le commissioni nette hanno raggiunto 397 milioni di euro, in crescita del 3% sul dato del primo semestre 2023, in linea con gli obiettivi di Piano fissati per il 2024. Il margine di intermediazione è così salito a 1,5 miliardi di euro realizzando un +4% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. I costi operativi ammontano a 865 milioni di euro (+2,3% rispetto a giugno 2023), con una crescita più contenuta rispetto alle stime di Piano.
Al 30 giugno 2024 il cost income ratio di Gruppo è stato pari al 57%, in diminuzione rispetto al primo semestre del 2023 quando era pari al 58%.
Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 36 milioni di euro a fronte di un Coverage ratio complessivo del credito deteriorato superiore all’80%.
L’utile della gestione corrente al lordo delle imposte è sostanzialmente in linea rispetto al primo semestre 2023 raggiungendo 685 milioni di euro. A fronte di imposte sul reddito pari a 108 milioni di euro, l’utile netto di periodo risulta pari a 577 milioni di euro ( 587 milioni di euro nel 2023).
Stato patrimoniale consolidato
La raccolta diretta da clientela si attesta a 69,5 miliardi di euro facendo registrare una crescita del 4% rispetto ai valori di fine anno, superiore alle aspettative di Budget e riscontrabile in tutti i territori dove opera il Gruppo.
La raccolta indiretta da clientela registra una crescita a 47,4 miliardi di euro, +7,4% rispetto a fine dicembre 2023, trainata dal trend positivo della raccolta amministrata (20,5 miliardi di euro; +8,8% da inizio anno) e del risparmio gestito (18,7 miliardi di euro), nelle componenti Fondi e Gestioni Patrimoniali (+8,3% su base semestrale).
La raccolta complessiva del Gruppo raggiunge quindi 116,9 miliardi di euro, composta per il 59% da raccolta diretta e per il 41% da raccolta indiretta.
A giugno 2024 i crediti lordi verso la clientela sono pari a 50 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto a dicembre 2023 nonostante il perdurare della debole domanda di credito a livello sistemico. I crediti performing ammontano a 47,9 miliardi di euro mentre i crediti deteriorati a 2,1 miliardi di euro.
Con riferimento alla composizione dei crediti deteriorati lordi, le sofferenze sono pari a 0,7 miliardi di euro, le inadempienze probabili si attestano a 1,4 miliardi di euro e i crediti scaduti a 85 milioni di euro.
L’NPL ratio lordo rimane in linea con i valori di fine anno (4,2%), mentre l’incidenza dei crediti deteriorati netti (NPL ratio netto) risulta pari allo 0,7%.
Il coverage ratio del totale dei crediti deteriorati è pari al 82% (85% a dicembre 2023), rimanendo tra i più conservativi del settore bancario, con una copertura delle sofferenze pari al 91%.
Il portafoglio titoli vede una riduzione a 34,3 miliardi di euro, rispetto ai 35,6 miliardi di euro di fine 2023 e riferibile al programmato rimborso delle operazioni di rifinanziamento BCE in scadenza.
Coefficienti patrimoniali ed indicatori di liquidità
I ratio patrimoniali al 30 giugno 2024 evidenziano: un Common Equity Tier 1 (CET1) ratio Phase-in pari al 26,1% (24,6% al 31 dicembre 2023); un Total Capital ratio Phase-in pari al 26,1% (24,6% al 31 dicembre 2023).
Il patrimonio netto consolidato del Gruppo, che include il risultato di periodo, si attesta a 8,7 miliardi di euro, in crescita da fine 2023 di 465 milioni di euro (+5,7%).
Per quanto riguarda gli indicatori di liquidità LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) e NSFR (“Net Stable Funding Ratio”), al 30 giugno 2024 l’indice LCR è pari al 298%, mentre l’indice NSFR è pari a 178%.