(Teleborsa) – Intrum, colosso svedese della gestione del credito che si trova in difficoltà finanziaria, ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con un EBIT Adjusted in calo del 15% a 1,25 miliardi di corone svedesi, rispetto a 1,47 miliardi di corone di un anno fa e ad aspettative degli analisti di 1,37 miliardi di corone (secondo un consensus fornito dall’azienda).
L’utile attribuibile agli azionisti della capogruppo è stato pari a -1,33 miliardi di corone svedesi, mentre su base Adjusted è stato di 89 milioni di corone svedesi.
“Nel secondo trimestre, abbiamo compiuto notevoli progressi nell’attuazione della nostra strategia capital-light, come stabilito nel nostro Capital Markets Day nel settembre 2023, con la vendita di asset a Cerberus e il term sheet più recente che abbiamo firmato relativo agli investimenti futuri – ha commentato il CEO Andrés Rubio – Questi sviluppi rappresentano l’inizio del nostro viaggio mentre accresciamo i nostri ricavi da servizi di assistenza altamente generativi, ci orientiamo verso un modello di business a basso consumo di capitale e ci evolviamo fino a diventare un gestore degli investimenti”.
“Sono lieto di vedere la forte performance della nostra attività di Servicing con uno sviluppo positivo del fatturato guidato da una maggiore attività commerciale, combinato con un aumento dei margini che porta a un miglioramento delle prestazioni in tutte le nostre regioni – ha aggiunto – Parallelamente, la nostra attività di investimento ha mostrato una continua resilienza e una forte generazione di cassa, nonostante operi in un contesto economico difficile“.
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