(Teleborsa) – Le fusioni e acquisizioni (M&A) con qualsiasi coinvolgimento italiano hanno raggiunto i 41,2 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2025, più del doppio del valore registrato nello stesso periodo del 2024 e il totale più alto del primo trimestre dal 2018. È quanto emerge dal consueto report del London Stock Exchange Group (LSEG).
Sono state registrate 386 transazioni in totale, un conteggio del primo trimestre superato solo due volte in precedenza in qualsiasi anno da quando LSEG ha iniziato a registrare i dati nel 1980.
Le transazioni per un valore di 23,8 miliardi di dollari hanno coinvolto un obiettivo italiano durante il primo trimestre del 2025, un aumento del 31% rispetto ai livelli dell’anno precedente, guidato da transazioni multimiliardarie nel settore bancario. L’attività di M&A nazionale italiana ha raggiunto i 21,3 miliardi di dollari, quasi quattro volte il valore registrato l’anno scorso in questo periodo, mentre le fusioni e acquisizioni in entrata che coinvolgono un acquirente straniero sono diminuite dell’81% a 2,4 miliardi di dollari.
L’offerta da 13,9 miliardi di dollari di Banca Monte dei Paschi di Siena per la rivale Mediobanca e l’offerta da 4,5 miliardi di dollari di BPER Banca per Banca Popolare di Sondrio hanno contribuito a far salire gli accordi nel settore finanziario a 18,8 miliardi di dollari, rappresentando il 79% di tutte le attività M&A target italiane durante il primo trimestre del 2025. Industriali (Saipem-Subsea 7, Eni-Vitol, Eni-KKR) e telecomunicazioni (MFE–ProsiebenSat1, Prysmian-Channell, TIM–Poste Italiane) hanno completato i primi tre settori.
Le M&A in uscita italiane hanno raggiunto il massimo degli ultimi sette anni di 15,4 miliardi di dollari.
UBS si è classificata al primo posto nella classifica dei consulenti finanziari per M&A con qualsiasi coinvolgimento italiano durante il primo trimestre del 2025 (3 deal per 14,2 miliardi di dollari), seguita da JPMorgan (5 deal per 14 miliardi di dollari) e Mediobanca (11 deal per 13,1 miliardi di dollari).
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