(Teleborsa) – Nessuna sorpresa dalla Bank of England, che ha deciso di mantenere i tassi d’interesse fermi al 4,25%, come largamente atteso dagli analisti, che si attendevano una impostazione restrittiva a causa di un”inflazione ancora alta in Regno Unito. Il Comitato di Politica Monetaria (MPC) nella riunione conclusasi oggi 18 giugno 2025, ha votato con una maggioranza di 6 a 3 il mantenimento di un tasso di sconto al 4,25%. Tre membri avrebbero preferito ridurre il tasso di 25 punti base al 4%.
Negli ultimi due anni si è registrato un processo disinflazionistico, con il venir meno degli shock esterni e grazie all’orientamento restrittivo della politica monetaria, che ha attenuato gli effetti di secondo livello e stabilizzato le aspettative di inflazione a lungo termine. Ciò ha consentito al MPC di ridurre gradualmente un certo grado di restrizione monetaria, mantenendo al contempo il tasso di sconto in territorio restrittivo in modo da continuare a contenere le pressioni inflazionistiche persistenti.
La crescita rallenta
La crescita del PIL del Regno Unito è rimasta debole e il mercato del lavoro ha continuato a indebolirsi, offrendo segnali più chiari che, nel tempo, si è generato un certo margine di inattività. Gli indicatori di crescita salariale hanno continuato a moderarsi e, come a maggio, il Comitato prevede un rallentamento significativo per il resto dell’anno. Il Comitato rimane vigile nella misura in cui l’allentamento delle pressioni salariali si rifletterà sull’inflazione.
La BoE ha preso atto dei “progressi nei negoziati sul commercio” fra Stati Uniti, da un lato, e Regno Unito e Cina dall’altro, ma ritiene che l’assetto futuro dei dazi sia caratterizzato da elevata incerta e questo accresce i rischi per il commercio globale.
Inflazione ancora troppo elevata
L’inflazione annuale è salita al 3,4% a maggio dal 2,6% di marzo, in linea con le aspettative contenute nel Rapporto sulla politica monetaria di maggio. L’aumento è dovuto in gran parte ai prezzi di alcuni beni regolamentati e agli aumenti dei prezzi dell’energia. IL comitato prevede che l’inflazione rimarrà sui livelli attuali per tutto il resto dell’anno, prima di tornare verso l’obiettivo il prossimo anno.
L’incertezza consiglia approccio prudente
L’incertezza globale rimane elevata. I prezzi dell’energia sono aumentati a causa dell’escalation del conflitto in Medio Oriente. Per questo il Comitato continuerà a prestare attenzione alla crescente imprevedibilità del contesto economico e geopolitico e continuerà ad aggiornare la sua valutazione dei rischi per l’economia.
Permangono ancora rischi nei due sensi per l’inflazione. Il Comitato continuerà a monitorare attentamente i rischi di persistenza dell’inflazione e ciò che i dati potrebbero rivelare sull’equilibrio tra domanda e offerta aggregata nell’economia.
Per questo motivo il MPC giudica “appropriato” un approccio graduale e cauto all’ulteriore allentamento delle restrizioni monetarie e conferma che la politica monetaria non segue un percorso predefinito. La politica monetaria dovrà continuare a rimanere restrittiva per un periodo sufficientemente lungo, finché i rischi di un ritorno sostenibile dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine non si saranno ulteriormente dissipati. Il Comitato deciderà il grado appropriato di restrizione della politica monetaria a ogni riunione.