(Teleborsa) – L’AI sta gradualmente acquistando sempre più importanza e popolarità nel mondo della gestione degli investimenti, creando nuovi trend e prospettive. L’Ai generativa in particolare sta creando un nuovo approccio relazionale agli investimenti, velocizzando moltissime delle attività di reportistica, ma anche supportando i consulenti nella creazione delle strategie di investimento e semplificando moltissimo i processi delle analisi di mercato.
“Io credo che l’AI sia una delle innovazioni tecnologiche più importanti” ha affermato sul tema Carlo Trabattoni, vice-presidente di Assogestioni e presidente di Generali Real Estate SGR, aggiungendo “dovremo capire come utilizzarla al meglio, soprattutto per l’SGR, ma anche più largamente per il campo finanziario. In Italia è qualche cosa che cambierà molti dei modelli ai quali siamo stati abituati, e dovremo imparare anche ad usarla in maniera efficiente. In questo momento c’è molta attenzione, non c’è ancora così tanta capacità di utilizzarla appieno perché siamo in un periodo ‘disruptive’, che richiederà adattamento a nuovi modelli, ma è qualcosa che ci sarà ed con la quale dovremo convivere, mi auguro con successo”.
L’AI è quindi uno strumento importante che bisogna imparare a conoscere e padroneggiare, ma è anche vero che questa nuova tecnologia potrebbero essere abilitanti alla creazione di strumenti che hanno le caratteristiche per cambiare radicalmente il mondo delle SGR, come ha affermato Raffaele Jerusalmi, ex amministratore di Borsa Italiana: Credo che uno dei potenziali rischi che poeterà l’intelligenza artificiale sarà quello sostanzialmente di sostituire a un certo punto non il consulente finanziario, ma tutta l’attività in generale di gestione per clientela privata, attraverso la creazione di prodotti che potranno sintetizzare in un unico smart contract quelle che potrebbe essere un portafoglio diversificato che possa essere tenuto per un periodo lunghissimo di tempo e che possa funzionare battendo l’inflazione in modo sistematico. Credo quindi che potremmo arrivare velocemente a definire un prodotto di questo tipo, e l’industria del risparmio gestito potrà avere delle trasformazioni radicali”.
Sebbene l’AI generativa stia attualmente monopolizzando il dibattito tecnologico, l’intelligenza artificiale nel mondo finanziario è utilizzata già da molti anni, ed esistono numerosi strumenti di machine learning, altra branca decisamente più collaudata” di intelligenza artificiale, che sono in grado di realizzare analisi estremamente dettagliate e specializzate, in alcuni casi anche di tipo predittivo.
A spiegare nel dettaglio come funziona questa tecnologia e quali possibilità offre è stato Daniele Grassi, amministratore delegato e co-fondatore di Axyon AI, tech-company che ha sviluppato una propria piattaforma di analisi basata su AI: L’intelligenza artificiale predittiva mira a migliorare le performance della gestione degli investimenti, supportando i gestori nelle loro decisioni. Una cosa impropria che si dice spesso o che si pensa spesso quando si parla di intelligenza artificiale è l’idea che possa essere una sorta di oracolo”, aspettandosi quindi qualcosa in grado di predire a tutti gli effetti quale sarà il futuro. Nella realtà si tratta di aumentare le possibilità di prevedere correttamente un trend di mercato con una accuratezza che varia intorno al 55-60%. L’utilizzo più clamoroso che può avvenire è l’evidenza del beneficio che porta sia quando si va incontro a momenti di mercato in cui la parte emotiva tende ad influenzare molto l’andamento. Abbiamo visto questo fenomeno nel periodo del “tariff tantrum” americano poche poche settimane fa, dove appunto i mercati di fronte a un livello di certezza totale iniziano a distaccarsi da quelli che sono i trend anche di medio e lungo periodo, per prendere posizioni molto emotive basate sull’incertezza stessa. In questi momenti basare le proprie decisioni di investimento anche sui dati provenienti da sistemi che sono a tutti gli effetti privi di emozioni, riuscendo a dare indicazioni sulla base di dati molto eterogenei e cercando di andare oltre quella che può essere l’incertezza del brevissimo, può essere vero e proprio game changer. Nel nostro caso appunto questo è rivelato assolutamente evidente in tutti i momenti di crisi che abbiamo attraversato dal 2020 in poi, sia nel periodo Covid che durante lo scoppio della guerra in Ucraina, e poi più recentemente con l’arrivo di Trump e le sue tariffe”.