(Teleborsa) – Il fallito attentato a Donald Trump, venerdì sera, ha rafforzato l’attesa di una vittoria elettorale dell’ex Presidente contro l’attuale leader Joe Biden. Trump era già passato in vantaggio nell’ultimo periodo, dopo mesi di probabile “pari merito” con il rivale democratico, a causa dei chiari segnali di demenza di Biden e del confronto TV totalmente sbilanciato a favore del tycoon. Ma quel che è avvenuto lo scorso weekend ha il potere di consegnare una vittoria quasi certa ai Repubblicani ed avere un impatto sull’economia e sui mercati finanziari.
Se Trump dovesse vincere le elezioni di novembre, , infatti, si attende un rafforzamento dei tagli fiscali, soprattutto per le imprese, e l’aumento dei dazi sulle importazioni. Durante gli ultimi dibattiti, Trump ha ribadito la sua visione di protezionismo, ed annunciato la volontà di imporre un dazio del 10% su tutte le importazioni. Una affermazione che significherebbe un maggior costo dei beni importanti e, dunque, un aumento dell’inflazione, proprio nel momento in cui la crescita dei prezzi stava gradualmente rientrando verso il target del 2%.
Questo implicherebbe un nuovo cambio (in senso restrittivo) della politica monetaria della Fed, che la scorsa settimana aveva alimentato l’attesa di un primo taglio dei tassi a settembre e di almeno due tagli entro il 2024. Mentre l’ipotesi di una estensione dei tagli fiscali sembra prospettare una esplosione del deficit USA.
Il dollaro si sta già rafforzando
Quanto ai mercati, questa mattina c’è stata una reazione immediata sul dollaro, che è tornato ad apprezzarsi sul mercato de Forex. Il biglietto verde infatti scambia contro l’euro a 1,0902 (-0,19%)e contro la sterlina a a 1,2984 (+0,09%), beneficiando della sua natura di bene rifugio assieme allo yen. Il cambio dollaro /yen si attesta a 157,885 (-0,17%).
Venerdì scorso, la valuta statunitense aveva toccato i minimi da un mese a questa parte, scontando la possibilità di un allentamento della politica monetaria (talgio tassi) a partire da settembre, grazie ai progressi registrati dall’inflazione ed alle indicazioni fornite dal Presidente della Fed Jerome Powell al Congresso.
Bitcoin vola oltre quota 63.000
Effetto positivo anche sul Bitcoin, raggiunto un picco di 63.000 dollari dopo l’attentato a Trump, segnando un rialzo superiore al 4%, poiché Trump viene generalmente considerato più incline allo sviluppo del mercato delle cryptovalute rispetto al rivale Biden. Vola anche Ethereum a 3.366 dollari (+4,87%) e Binance a 562,89 (+4,48%) e Solana a 153,84 dollari (+5,97%).
Attesa l’apertura di Wall Street
Le Borse europee ed i mercati asiatici hanno mostrato una certa incertezza, ampliando anche la volatilità, in scia a quanto accaduto Oltreoceano. Si guarda dunque all’apertura odierna di Wall Street che, stando all’andamento attuale dei futures USA, sarà in positivo. Ma si attende un periodo di grande volatilità per i mercati, a causa delle incertezze per l’evoluzione della situazione politica negli Stati Uniti.