(Teleborsa) – I rendimenti dei Treasury sono saliti e il mercato azionario è sceso, dopo un’apertura positiva, con gli investitori che si trovano a valutare una serie di dichiarazioni di banchieri centrali statunitensi e si interrogano sulla posizione che terrà domani Jerome Powell nel suo discorso a Jackson Hole, dove quasi sicuramente segnalerà la volontà di tagliare i tassi, ma potrebbe mostrarsi cauti sul ritmo dell’allentamento monetario.
Intanto, il presidente della Federal Reserve Bank di Kansas City Jeffrey Schmid ha affermato di voler vedere più dati prima di sostenere i tagli, la presidente della Federal Reserve Bank di Boston Susan Collins ha detto che “un ritmo graduale e metodico” è probabilmente appropriato, mentre il presidente della Federal Reserve Bank di Philadelphia Patrick Harker ha affermato di essere a bordo con un taglio dei tassi di settembre, purché i dati si comportino come previsto.
Le aspettative di un taglio dei tassi hanno ricevuto una spinta dai verbali dell’ultima riunione della banca centrale statunitense, pubblicati ieri sera. “Molti hanno osservato che i recenti progressi sull’inflazione e gli aumenti del tasso di disoccupazione avevano fornito un caso plausibile per ridurre l’intervallo obiettivo di 25 punti base in questa riunione o che avrebbero potuto sostenere tale decisione – si legge nelle minute – La stragrande maggioranza ha osservato che, se i dati continuassero ad arrivare più o meno come previsto, sarebbe probabilmente opportuno allentare la politica alla prossima riunione”.
Gli operatori attualmente vedono una probabilità del 74% che la Fed tagli i tassi di interesse di 25 punti base a settembre, in aumento rispetto al 62% di ventiquattro ore fa (la probabilità di un taglio da 50 punti base è passata da 38% a 27%), secondo il CME FedWatch Tool.
Sul fronte macroeconomico, è emerso che le domande di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di poco nell’ultima settimana (le richieste iniziali sono aumentate di 4.000 a 232.000 unità al 17 agosto), il che indica che il mercato del lavoro si sta moderando solo gradualmente. Inoltre, l’indagine PMI di S&P Global ha indicato che l’attività economica negli Stati Uniti si conferma in salute nel mese di agosto, anche se rispecchia una significativa crescita del settore servizi e una difficoltà nel settore manifatturiero.
Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones lima lo 0,41%; sulla stessa linea, l’S&P-500 ha un andamento depresso e scambia sotto i livelli della vigilia a 5.589 punti. Negativo il Nasdaq 100 (-0,99%); sulla stessa linea, in lieve ribasso l’S&P 100 (-0,69%).
In luce sul listino nordamericano S&P 500 il comparto energia. Nella parte bassa della classifica del paniere S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti informatica (-1,31%) e beni di consumo secondari (-1,10%).
Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, JP Morgan (+0,62%), Wal-Mart (+0,61%) e American Express (+0,51%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su Intel, che ottiene -4,27%. Preda dei venditori Amazon, con un decremento dell’1,73%. Sottotono Microsoft che mostra una limatura dell’1,46%. Deludente Salesforce, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.
Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Paypal (+1,04%), Gilead Sciences (+0,92%), Booking Holdings (+0,73%) e Diamondback Energy (+0,67%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su Intel, che continua la seduta con -4,27%. Pesante Moderna, che segna una discesa di ben -4,15 punti percentuali. Si concentrano le vendite su MongoDB, che soffre un calo del 3,64%. Vendite su Sirius XM Radio, che registra un ribasso del 3,52%.