(Teleborsa) – L’euro ha toccato il suo livello più debole rispetto al dollaro da novembre 2022, sfondando quota 1,02, come conseguenza dell’apprezzamento del biglietto verde a seguito del forte dato sul mercato del lavoro americano dello scorso venerdì. Il cambio EUR/USD si colloca a quota 1,019 alle 13:30, in calo dello 0,50%.
I dati di venerdì hanno mostrato che la crescita occupazionale negli Stati Uniti ha accelerato inaspettatamente a dicembre e il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, costringendo gli investitori a ridimensionare pesantemente le scommesse sui tagli dei tassi della Federal Reserve quest’anno.
In aggiunta, “le nuove tensioni con Mosca, dopo l’introduzione delle recenti sanzioni su gas e petrolio, hanno ampliato l’avversione al rischio sui mercati spingendo ancor di più gli investitori verso il biglietto verde, inteso come asset difensivo”, fanno notare gli analisti di Intesa Sanpaolo.
A perdere terreno sul dollaro è anche la sterlina, sotto pressione dalle preoccupazioni per l’aumento dei rendimenti obbligazionari e la crescente preoccupazione per le finanze della Gran Bretagna.
Gli investitori ora guardando a quello che accadrà oltreoceano, a una settimana dall’inizio ufficiale del mandato del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.
Secondo gli analisti di ING, i maggiori rischi per il trend ribassista dell’EUR/USD provengono da: i) la nuova amministrazione statunitense che cerca di convincere il dollaro a scendere, ii) un cessate il fuoco in Ucraina o iii) tariffe statunitensi molto più selettive. “L’Europa rimane impantanata in una crescita debole e una leadership debole – hanno scritto – Un certo sostegno fiscale potrebbe emergere nella seconda metà dell’anno con un nuovo governo tedesco, ma il trend ribassista dell’EUR/USD dovrebbe comunque dominare”.