(Teleborsa) – Tornano vicino ai massimi le quotazioni dell’oro, che oggi si sono spinge nell’intraday su un massimo di 4.200 dollari, prima di venir respinto indietro a 4.190,15 dollari l’oncia. A questi livelli le quotazioni del metallo prezioso segnano un progresso del 2,3% su base settimanale e del 5,6% nell’ultimo mese. Se novembre chiude con una performance positiva, uno sguardo alla crescita di quest’anno (+58%) conferma che il 2025 sarà ricordato come l’anno dei record per l’oro che ha toccato un massimo di tutti i tempi di 4.398 dollari.
La debolezza del dollaro
A sostenere le quotazioni dell’oro ha contribuito l’attesa di nuovi interventi della Federal Reserve sui tassi d’interesse. Un atteggiamento più accomodante della banca centrale americana, infatti, avrebbe un effetto depressivo sul dollaro, svalutandolo, ed un parallelo impatto positivo sull’oro come alternativa al biglietto verde.
L’effetto Fed
A rivitalizzare le attese di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre (riunione in calendario il 9-10 dicembre) hanno concorso alcuni dati economici in chiaroscuro e le prese di posizione di alcuni membri del FOMC, il comitato di politica monetaria della banca centrale.
Il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, ha riacceso le aspettative di un taglio dei tassi già a dicembre, affermando che la banca centrale può ridurre il costo del denaro “nel breve termine” senza compromettere l’obiettivo di riportare l’inflazione al 2%. Anche il Governatore della Fed Christopher Waller si è detto favore ad un taglio dei tassi di interesse a dicembre. “La mia preoccupazione riguarda principalmente il mercato del lavoro, in relazione al nostro doppio mandato. Quindi propongo un taglio dei tassi alla prossima riunione”, ha affermato Waller, che viene indicato come il più papabile successore di Powell alla guida della Federal Reserve.
Dopo esser rimaste congelate su un fifty-fifty per diversi giorni, le scommesse di un taglio dei tassi a dicembre si sono impennate questa settimana, superando ampiamente la soglia dell’82% a favore di una riduzione di 25 punti base.
Deutsche Bank rivede al rialzo il prezzo
Deutsche Bank ha alzato le sue previsioni sul prezzo dell’oro per il 2026, citando la resilienza della domanda degli investitori, i forti acquisti da parte delle banche centrali e la risposta limitata dell’offerta. La banca d’affari tedesca prevede ora un prezzo medio di 4.450 dollari l’oncia nel 2026, in aumento rispetto alla precedente previsione di 4.000 dollari l’oncia, con un intervallo di negoziazione previsto tra 3.950 e 4.950 dollari l’oncia. Un massimo di 4.950 dollari l’oncia si collocherebbe circa il 14% sopra le attuali quotazioni.
“Il quadro strutturale positivo mostra una domanda poco elastica da parte delle banche centrali e degli investimenti in ETF che distolgono l’offerta dal mercato della gioielleria. Inoltre, la crescita complessiva della domanda supera l’offerta”, ha affermato l’analista di Deutsche Bank Michael Hsueh in una nota.
