(Teleborsa) – La performance dell’indice STAR dipende in larga misura da tre fattori ugualmente importanti, crescita dell’EPS, valutazione e liquidità, non dissimili dal sistema astrodinamico “a tre corpi”. Lo scrivono gli analisti di Intesa Sanpaolo in occasione dell’evento Italian Excellences organizzato dalla banca a Parigi.
La performance dell’indice STAR è stata piuttosto volatile dal 2022, dopo un lungo periodo di crescita costante, che riflette una crescita dell’EPS contenuta e una scarsa liquidità nonostante una valutazione interessante. Guardando al futuro, gli analisti che il 2025 veda una solida crescita dell’EPS, superando quella del FTSE All Share, con un P/E ancora a uno sconto notevole rispetto alla sua media storica. Infine, la liquidità è migliorata finora nel 2024 e l’attesa è per un ulteriore impatto positivo dal Fondo Nazionale Strategico, lanciato di recente da CDP.
Le stime per il secondo semestre sembrano ragionevoli
I ricavi aggregati delle società STAR nel primo semestre 2024 sono stati sostanzialmente stabili anno su anno, un risultato positivo considerando la robusta crescita del primo semestre 2023 (7,9%), quando la domanda stava iniziando a rallentare ma l’effetto degli aumenti dei prezzi implementati nel 2022 si stava pienamente concretizzando. I volumi e la normalizzazione dei prezzi, che hanno caratterizzato finora il 2024, hanno anche influenzato leggermente il margine EBITDA aggregato, che nel primo semestre 2024 è stato inferiore di 20 punti base rispetto al primo semestre 2023.
Sulla base delle attuali stime di consenso del 2024, i ricavi aggregati e l’EBITDA del secondo semestre 2024 dovrebbero crescere anno su anno a un tasso “low/mid single-digit”, che viene considerato ragionevole anche in base al sentiment delle aziende per un secondo semestre 2024 migliore rispetto al primo semestre 2024.
Uno scenario migliore nel 2025 supporta la crescita dell’EPS
Secondo gli economisti di Intesa Sanpaolo, il PIL e i consumi privati ??del 2025 dovrebbero crescere più rapidamente che nel 2024, in Italia e nell’area euro, le due aree chiave per le aziende STAR. Inoltre, ci si aspetta ulteriori tagli di 100 punti base dalla Banca centrale europea (BCE) entro la fine del 2025.
In questo scenario macro, gli analisti considerano ragionevole la crescita dei ricavi aggregati e dell’EBITDA del 2025 secondo il consenso STAR, che indica rispettivamente circa il 6% e oltre l’8%. Infine, STAR EPS dovrebbe registrare una crescita robusta, oltre il +14%, superando la crescita di All Shares EPS, uno dei driver per supportare la ripresa dell’indice STAR.
Rallentamento dei riscatti PIR, miglioramento della liquidità
Nel 2022 e nel 2023, i riscatti hanno influenzato fortemente i fondi PIR: infatti, i primi fondi PIR lanciati nel 2017 e nel 2018, che ammontavano complessivamente a oltre 11 miliardi di euro di afflussi, hanno raggiunto la soglia di longevità di 5 anni per innescare i relativi benefici fiscali.
Questo deflusso, pari complessivamente a oltre 2,8 miliardi di euro, ha penalizzato le società mid-corporate, con l’indice STAR che ha registrato una performance inferiore al FTSE IT All Shares di circa il 14% nel 2022 e di circa il 23% nel 2023. Nel 2024 finora, i riscatti PIR hanno subito un rallentamento, attestandosi a circa 605 milioni di euro tra gennaio e agosto, con un impatto positivo sulla liquidità STAR, che nei primi 2 trimestri del 2024 è migliorata in media del 27% rispetto alla liquidità media trimestrale del 2023.