(Teleborsa) – Microsoft ha annunciato nuovi licenziamenti alla Xbox dopo il taglio di 1.900 dipendenti annunciato ad inizio anno. Il licenziamento questa volta riguarderà 650 dipendenti, perlopiù “funzioni aziendali e di supporto”.
Si tratta della terza ondata di licenziamenti presso l’unità dei videogiochi dopo la maxi acquisizione di Activision Blizzard, l’editore del famosissimo “Call of Duty” per 69 miliardi di dollari. Il provvedimento riguarderà proprio il personale di Activision. La big di Redmond, infatti, sta cercando di tagliare i costi di Xbox nel tentativo di rendere sostenibile la maxi acquisizione di Activision, seguita all’acquisizione di ZeniMax Media, proprietaria di Bethesda Softworks, per 7,5 miliardi di dollari nel 2021.
Il CEO di Microsoft Gaming Phil Spencer ha affermato di aver preso questa decisione “difficile” per allineare la struttura del team post-acquisizione e “riorganizzare” l’attività perché abbia successo a lungo termine.
Per i dipendenti colpiti dai licenziamenti negli Stati Uniti vi saranno condizioni di uscita particolarmente vantaggiose. “Li supportiamo con pacchetti di uscita che includono la buonuscita, l’assistenza sanitaria estesa e servizi di ricollocamento per aiutarli nella loro transizione; al di fuori degli Stati Uniti i pacchetti differiranno a seconda della località”, ha spiegato Spencer.
Il numero uno dell’unità giochi non ha poi nascosto che potrebbero esserci “impatti su altri team”, mentre ci si adatta ai cambiamenti e “si gestiscono il ciclo di vita e prestazioni dei giochi”. In ogni caso – ha assicurato – nessun gioco, dispositivo o esperienza di gioco sarà cancellato.
La riduzione del personale in casa Microsoft non è isolata. I principali studi di gioco hanno tagliato migliaia di posizioni in tutto il mondo a partire dal 2023, dopo aver fatto il pieno durante il boom della pandemia. A febbraio, anche la giapponese Sony ha annunciato il licenziamento di 900 lavoratori alla PlayStation.
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