(Teleborsa) – Seduta poco mossa per l’azionario europeo, con Piazza Affari che si allinea e si posiziona sulla parità. Male a Milano i titoli MPS e Mediobanca, dopo che Siena ha superato la soglia minima del 35% nella sua offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) su Piazzetta Cuccia, permettendole il controllo di fatto sulla più importante banca d’affari italiana che detiene anche un rilevante pacchetto in Generali.
Sul fronte macroeconomico, Eurostat ha comunicato che a luglio 2025 il volume del commercio al dettaglio destagionalizzato è diminuito dello 0,5% nell’area euro rispetto a giugno 2025 (peggio del -0,3% atteso) e aumentato del 2,2% su anno (vs +2,4% atteso).
L’ondata di vendite sui titoli di Stato del Vecchio Continente ha perso slancio ieri. “I mercati obbligazionari sono sotto pressione a causa dei deficit governativi, dei rischi politici, dell’elevata spesa pubblica e delle necessarie emissioni obbligazionarie – sottolinea Nathan Levy, del team Investment Office di ING – Finora questa settimana, governi e aziende hanno emesso obbligazioni per oltre 116 miliardi di dollari, inclusa un’emissione record di quasi 58 miliardi di dollari in Europa”.
Negli Stati Uniti, ieri pomeriggio i dati JOLT hanno rivelato un calo più netto del previsto delle offerte di lavoro, scese a 7,181 milioni a luglio, al di sotto dei 7,378 milioni previsti, suggerendo una domanda di lavoro statunitense inferiore alle attese. Le assunzioni sono aumentate modestamente, mentre i licenziamenti sono rimasti elevati a 1,808 milioni. Questi dati rafforzano il quadro di un mercato del lavoro statunitense in raffreddamento, con i mercati che ora scontano al 95% un taglio di 25 punti base della Fed a settembre.
L’attività economica e l’occupazione negli Stati Uniti sono cambiate poco nelle ultime settimane, mentre i prezzi sono aumentati moderatamente o modestamente, secondo il Beige Book della Fed pubblicato ieri sera. Secondo Christopher Waller, la banca centrale dovrebbe procedere con un taglio dei tassi nella sua prossima riunione, mentre Raphael Bostic ha ribadito la sua opinione secondo cui un taglio dei tassi è prevedibile, sebbene senza specificarne i tempi.
Tra le trimestrali uscite nelle ultime ore, Salesforce ha pubblicato una guidance sui ricavi del terzo trimestre inferiore alle aspettative di Wall Street, segnalando un ritardo nella monetizzazione della sua tanto pubblicizzata piattaforma di agenti di intelligenza artificiale, a causa dei tagli alla spesa da parte dei clienti a fronte dell’incertezza macroeconomica.
L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,166. Seduta in frazionale ribasso per l’oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,47%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) perde l’1,02% e continua a trattare a 63,32 dollari per barile.
Pesante l’aumento dello spread, che si attesta a +95 punti base, con un deciso aumento di 5 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 3,58%.
Tra le principali Borse europee piccoli passi in avanti per Francoforte, che segna un incremento marginale dello 0,29%, senza slancio Londra, che negozia con un 0%, e piccola perdita per Parigi, che scambia con un -0,3%.
Nessuna variazione significativa per il listino milanese, con il FTSE MIB che si attesta sui valori della vigilia a 41.800 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 44.326 punti. Pressoché invariato il FTSE Italia Mid Cap (-0,01%); poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,36%).
In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Telecom Italia (+1,73%), Amplifon (+1,69%), Snam (+1,53%) e Generali Assicurazioni (+1,50%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su Leonardo, che prosegue le contrattazioni a -3,29%. Sotto pressione Banca MPS, che accusa un calo del 3,23%. Scivola Mediobanca, con un netto svantaggio del 2,77%. Tentenna DiaSorin, che cede l’1,36%.
In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, MFE A (+3,77%), MFE B (+3,67%), GVS (+1,95%) e Technoprobe (+1,85%).
I più forti ribassi, invece, si verificano su Fincantieri, che continua la seduta con -2,58%. In rosso Moltiply Group, che evidenzia un deciso ribasso del 2,00%. Spicca la prestazione negativa di Caltagirone SpA, che scende dell’1,85%. Avio scende dell’1,79%.