(Teleborsa) – “La prima cosa che osserviamo sul territorio è c’è bisogno di vicinanza e questo bisogno di vicinanza – che è stato così importante anche durante l’epoca emergenziale del Covid dove la nostra rete ha avuto un ruolo centrale per supporto alla comunità nell’erogazione di servizi di base e per punto di riferimento di quartiere – ha mantenuto nel DNA questo valore e sentiamo che continua ad averlo e che se ne sente il bisogno”. Lo ha detto a Teleborsa Stefania Gentile, Amministratore Delegato di Mooney, in occasione della nona edizione del Salone dei Pagamenti.
“La seconda cosa che vediamo è che la digitalizzazione è super importante ed è sicuramente crescente, ma si accompagna spesso ad un ultimo miglio che è proprio umano e di prossimità – racconta la manager – Le due cose – testa digitale e cuore umano – in un certo senso si rafforzano vicendevolmente in modelli ibridi – online e offline – che vanno oltre il modello di business, perché sono degli stili di vita quotidiani”.
Facendo degli gli esempi concreti, “anche con riferimento a delle popolazioni native digitali e che quindi ci aspettiamo che siano digitali puri, noi stiamo vedendo che i giovani hanno bisogno di prossimità. La fascia di età dei giovani, dai 24 ai 35 anni, frequenta i nostri punti vendita significativamente e pesa sulla nostra clientela il 21%, che sono due punti percentuali in più rispetto alla media della popolazione italiana e paradossalmente la fascia di età che è tra i 55 e 64 – che potremmo immaginare essere più consona a un canale di prossimità – invece è meno rappresentata, meno tre punti percentuali, 26% verso il 29%”.
“L’altra cosa che nel nostro osservatorio stiamo notando e che va a rafforzare questo concetto tra digitale e umano quindi phygital – ricordiamoci che sei clienti su 10 sono phygital in Italia – è il fatto che le operazioni che si fanno sono operazioni che possono nascere in un contesto digitale, ad esempio in una app, e poi si chiudono in prossimità“, ha detto Gentile.
Facendo anche qui degli esempi, “sul 100% dei nostri bonifici istantanei e ordinari, il 27% nascono e muoiono sul canale online, ma ben il 73% generano, fanno tutto il processo – di intestazione, del destinatario, dell’IBAN – generazione del QR Code online e poi con il QR Code si va in prossimità si fa la scansione del QR code e si fa il bonifico. Questo nel 73% dei casi, con una ricorrenza che dimostra che a volte sono le abitudini le cose più importanti, perché poi io mi salvo il QR Code in rubrica e se ogni mese devo pagare l’affitto e fare lo stesso tipo di bonifico io ritorno in prossimità e faccio la stessa”.
“Ma questo non è solo nel prodotto transazionale di pagamento – dice l’AD di Mooney – È interessante notare che questo phygital è confermato anche nel telepedaggio. Per esempio, ultimamente abbiamo lanciato il nostro MooneyGo e facendo riferimento ad esempio alle campagne di marketing e alle comunicazioni digitali che vanno a prospect potenziali acquirenti, ci rendiamo conto che approfondisco tutto digitalmente ma poi la conversion di questi clienti verso l’acquisto è fatta in prossimità. Oltre un quarto di questi signori anziché completare la procedura di acquisto online e far arrivare il device a casa, preferiscono andare in prossimità magari per chiedere le ultime caratteristiche di prodotto, magari per farsi un’idea e magari per prendere a scaffale direttamente il device da portarsi a casa e montarlo in auto”.
Guardando al futuro, “noi vogliamo lavorare su quelli che sono le caratteristiche a noi più congeniali e quindi appoggiarci su questi valori che ci vengono riconosciuti. Siamo innanzitutto molto capillari sugli 8.000 comuni italiani, perché abbiamo una presenza del 64%; questo vuol dire che ci sono 6 punti Mooney ogni 10.000 abitanti, il 43% della nostra rete è aperta anche di domenica, i nostri clienti tipo cercano comodità, vicinanza, km0 sotto casa, due su tre sono contenti di non avere code e molti degli intervistati ci dicono anche che sono felici di poter trovare nel punto vendita anche altri articoli di servizio disponibili da poter comperare piuttosto che avere la possibilità nella loro giornata tipo anche di bere un caffè o di fare un pranzo veloce”.
“Questo ci conferma nel puntare anche su un modello di “One Stop Shop”, perché poi alla fine io magari sono digitalissimo e potrei fare benissimo le cose dalla mia app o a casa, ma in realtà mi trovo lì e magari prendo un gelato con mia figlia oppure mi prendo un caffè e pago un bollettino”, ha affermato Gentile.
“A proposito di questo posso anche dire che sui nostri punti vendita che hanno il nostro registratore di cassa, siamo andati a vedere per curiosità gli scontrini e posso dire che ogni sei scontrini di caffè o caffetteria c’è anche un bollettino e quindi vuol dire che al mattino non è più solo caffè e brioche, ma è anche caffè, brioche e bollettino – ha concluso – Questo è molto importante secondo me”.