(Teleborsa) – I maggiori operatori di telecomunicazioni europei, fra cui TIM, Orange, Telefónica, Deutsche Telekom e Vodafone, inviano una lettera aperta alla Commissione Europea, chiedendo di assegnare l’intera banda superiore dei 6 GHz alle reti mobili. Per l’Italia la lettera è stata formata dal Chief Technology Officer di TIM Leonardo Capdeville.
“La banda superiore a 6 GHz rappresenta un’opportunità fondamentale per il lancio del 6G in Europa – si sottolinea nella lettera inviata a Bruxelles – e dovrebbe essere parte integrante della futura infrastruttura mobile europea”. Si prevede che la sola telefonia mobile contribuirà all’8,4% del PIL globale entro il 2030. Senza l’accesso alla banda superiore ai 6 GHz, l’impatto della telefonia mobile sulla crescita del PIL sarà significativamente ridotto.
La lettera invoca un’azione urgente, per evitare che l’Europa perda terreno sullo sviluppo del 6G. Gli operatori avvertono che, senza un accesso completo alla banda 6.425-7.125 GHz, sarà impossibile rispondere alla crescita del traffico mobile prevista per il prossimo decennio e sostenere la futura connettività digitale.
A tal proposito si cita anche il rapporto sul mercato unico di Enrico Letta, in cui si afferma che lo sviluppo del 5G e del 6G in Europa è “strategicamente importante”.
“La sovranità e la competitività dell’Europa dipendono da una connettività veloce, affidabile e sicura”, si afferma nel testo, aggiungendo che “essa è alla base della nostra società civile, della nostra industria e delle nostre imprese, nonché dei nostri sforzi per raggiungere gli obiettivi climatici”.
Si esprime poi “preoccupazione” per il rischio che gli Stati Uniti consolidino un vantaggio competitivo sull’uso dello spettro, mentre in Europa si discute ancora su un’assegnazione che considerano strategica.
La richiesta degli operatori è chiara: assegnare l’intera banda al mobile, quale unica opzione concreta per sostenere il 6G e preservare la posizione dell’Europa nello scenario globale.
Gli operatori europei prevedono che le reti mobili urbane utilizzate da cittadini e imprese raggiungeranno livelli di saturazione entro il 2030. Con le attuali proiezioni di crescita del traffico, lo spettro mobile esistente sarà necessario per sostenere i servizi 5G e non sarà disponibile per il lancio del 6G.