(Teleborsa) – E’ di nuovo record per il prezzo dell’oro, che incorpora le incertezze geopolitiche e le preoccupazioni per i riflessi di una “guerra dei dazi” fra Stati Uniti e Cina, dopo che Pechino ha risposto alle nuove tariffe imposte dal Presidente Donald Trump. Il metallo prezioso ha toccato un valore di 2.869,8 dollari l’oncia sul mercato spot, mentre il Future per consegna aprile ha superato i 2.895 dollari l’oncia sui mercati internazionali, grazie alla sua natura di bene rifugio.
La domanda di beni rifugio
L’oro, assieme al dollaro è un un “safe heaven” (bene rifugio) acquistato in periodo di grande incertezza ed in risposta al crescere delle tensioni a livello internazionale. Nei giorni scorsi, anche il biglietto verde aveva guadagnato molto terreno, sun dalla scora settimana, sulla minaccia dei nuovi dazi da parte degli USA.
Le mosse di Trump
Il Presidente Trump, che la scorsa settimana aveva annunciato anche dazi del 25% contro Messico e Canada, ha poi deciso di rinviare di trenta giorni l’applicazione delle nuove tariffe sulle importazioni di beni provenienti d questi Paesi, dopo aver avviato colloqui con il leader canadese Justin Trudeau e con l’omologa messicana Claudia Sheinbaum, che ha promesso di inviare immediatamente 10.000 soldati al confine con gli Usa per fermare il flusso di fentanyl e le immigrazioni illegali negli Usa.
Atteggiamento più duro con la Cina
Un atteggiamento più rigido è stato riservato alla Cina, poiché Trump ha lasciato scattare dazi del 10% sulle importazioni, ottenendo per tutta risposta un contrattacco di Pechino, che ha annunciato dazi del 15% sulle importazioni di carbone e GNL e del 10% su petrolio, auto, pickup e macchine agricole.
Qualche nube all’orizzonte
Se nell’immediato la reazione dei mercati è stata quella di spingere l’oro su nuovi record storici, lo scenario per il futuro appare molto meno brillante, perché la stessa politica protezionistica di Trump rischia di far impennare nuovamente l’inflazione, costringendo la Federal Reserve a bloccare l’aggiustamento al ribasso die tassi, con effetti negativi sull’oro. Gli analisti di Morgan Stanley hanno già ridimensionato le loro aspettative, anticipando un solo taglio dei tassi nel 2025.