(Teleborsa) – È “entrato nella fase realizzativa” il piano di sviluppo delle funzioni e di adeguamento degli assetti della rete territoriale della Banca d’Italia. L’obiettivo è “rafforzare il ruolo delle Filiali in ambiti di elevata rilevanza strategica e con maggiori prospettive di evoluzione, valorizzandone il contributo sul territorio”. Lo ha affermato Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, all’Assemblea ordinaria dei Partecipanti al capitale, che si tiene a Palazzo Koch a Roma per l’approvazione del bilancio 2024.
“Ho più volte sottolineato come le Filiali rappresentino un punto di forza della nostra organizzazione – ha detto Panetta – Il loro radicamento sul territorio, il legame con le istituzioni locali e la vicinanza agli operatori economici e finanziari costituiscono elementi essenziali dell’operatività della Banca. Si tratta di un patrimonio prezioso, che continueremo a valorizzare“.
“Allo stesso tempo, è necessario tenere conto delle nuove esigenze che emergono dal territorio e dell’evoluzione del sistema economico e finanziario – ha aggiunto il Governatore – Il piano di riordino, le cui ricadute sul personale sono attualmente oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, è orientato a rafforzare il legame tra la Banca d’Italia e le sue controparti locali, potenziando al contempo il coordinamento e l’integrazione tra le Filiali e l’Amministrazione centrale. L’obiettivo è garantire un modello organizzativo più flessibile, capace di equilibrare efficacemente operatività e risorse”.
Sul fronte dell’innovazione, la Banca d’Italia sta definendo un programma articolato di iniziative per accelerare la trasformazione digitale, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi offerti, aumentare l’efficienza operativa e rendere l’organizzazione più agile e pronta ad affrontare le sfide future.
“Il programma – ha evidenziato Panetta – si sviluppa lungo tre direttrici principali: investire in tecnologie di frontiera, ampliando l’offerta di servizi digitali e promovendo un utilizzo strategico ed equilibrato dell’intelligenza artificiale; semplificare e innovare i processi interni, grazie all’integrazione dei sistemi informativi e allo sfruttamento delle nuove tecnologie; completare la digitalizzazione dei flussi documentali, riducendo ulteriormente il ricorso a processi cartacei.
“La trasformazione digitale e la progressiva riduzione delle attività di autoamministrazione, con la conseguente riallocazione delle risorse verso funzioni istituzionali e priorità strategiche, rappresenteranno due pilastri del nuovo Piano strategico, la cui definizione è prevista per l’inizio del prossimo anno“, ha sottolineato.