(Teleborsa) – Le ulteriori esigenze di capitale di Tier 1 per la piena attuazione della riforma specifica di Basilea III dell’UE sono minime. Lo afferma l’Autorità bancaria europea (EBA) nel suo terzo rapporto di monitoraggio obbligatorio di Basilea III, che valuta l’impatto che l’attuazione UE del quadro di Basilea III avrà sulle banche UE alla data di piena attuazione, ovvero il 2033.
L’impatto aggiuntivo considera l’applicazione di tutti i requisiti UE, come riflesso nel Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR3), ovvero i requisiti del Pillar 2 e tutti i buffer di capitale specifici UE. In termini di capitale minimo richiesto, l’impatto è “ulteriormente diminuito rispetto alla precedente data di riferimento di dicembre 2022”. L’impatto è “minimo” in termini di deficit di capitale di Tier 1 stimato, mentre il deficit di capitale totale è stimato in 5,1 miliardi di euro.
Per il settore bancario UE nel suo complesso, il capitale che deve conformarsi alla riforma di Basilea III ammonta a 0,9 miliardi di euro di capitale Tier 1. Ciò significa che il capitale aggiuntivo necessario “può essere facilmente raccolto nel periodo rimanente fino alla piena attuazione“, si legge in una nota.
Nel complesso, i risultati dell’esercizio di monitoraggio obbligatorio di Basilea III mostrano che il requisito patrimoniale minimo di Tier 1 delle banche europee aumenterebbe del 7,8% alla data di piena implementazione nel 2033. I principali fattori che contribuiscono sono l’output floor e il rischio operativo. Il requisito patrimoniale minimo complessivo di Tier 1 per le banche di grandi dimensioni e attive a livello internazionale (Group 1) aumenterebbe dell’8,6%. I requisiti per le istituzioni di rilevanza sistemica globale (G-SII, sottoinsieme del Gruppo 1) e per le banche del Gruppo 2 aumenterebbero rispettivamente del 12,2% e del 3,6%.