(Teleborsa) – Il mercato italiano del risparmio gestito ha archiviato la prima metà del 2025 in positivo, sull’onda di una raccolta netta di quasi 16 miliardi di euro (+15,915 miliardi di euro), di cui 7,6 miliardi di euro confluiti nel secondo trimestre, e un patrimonio complessivo pari a 2.535 miliardi di euro a fine giugno, equamente suddiviso tra gestioni collettive e gestioni individuali. È la Mappa Trimestrale Q2 2025 di Assogestioni a mettere in luce questo slancio positivo della raccolta, con una revisione netta al rialzo di quasi 5 miliardi di euro dagli 11 miliardi di euro risultanti dalle stime dei dati parziali mensili relativi ai primi sei mesi dell’anno, e di 3,4 miliardi di euro dai 4,2 miliardi di euro preliminari per il Q2.
Il patrimonio dei fondi aperti “è cresciuto nel secondo trimestre per effetto di due spinte, entrambe positive: da una parte la raccolta netta di +2,7 miliardi di euro e dall’altra un effetto mercato del +1,3%, che da solo equivale a quasi 17 miliardi di euro in termini di masse”, ha sottolineato Alessandro Rota, Direttore dell’Ufficio Studi di Assogestioni.
“In particolare – ha continuato Rota – la raccolta del secondo trimestre ha premiato i prodotti italiani, che hanno dominato la classifica con flussi positivi per 3,9 miliardi di euro. Sono risultati positivi, anche se con una misura più modesta pari a 500 milioni di euro, anche i flussi diretti verso le Sicav estere promosse da gestori italiani, i cosiddetti prodotti roundtrip. È stato invece negativo per 1,7 miliardi di euro il dato dei fondi cross border”, ha precisato, aggiungendo che l’effetto mercato è stato positivo per tutte e tre le categorie, con valori da +1,2% a +1,6%.
Allargando lo sguardo agli ultimi quattro trimestri, si nota che il dato dei fondi italiani è stato costante nel tempo. Secondo il Direttore dell’Ufficio Studi, tale trend è da attribuire al buon successo di pubblico e di raccolta dei fondi a scadenza di nuova generazione.
“La raccolta per canale distributivo vede un buon risultato da parte delle reti di consulenti finanziari, con più di 5 miliardi di euro raccolti e un trend costantemente positivo negli ultimi quattro trimestri”, ha continuato Rota, illustrando anche un dato positivo per le reti bancarie e un andamento molto più volatile e tendenzialmente negativo per la raccolta presso la clientela istituzionale.
A livello di categoria, lo spaccato per asset class mostra “il netto dominio dei fondi obbligazionari, che negli ultimi quattro trimestri hanno sempre messo a segno una raccolta positiva”, ha sottolineato il Direttore dell’Ufficio Studi, commentando i 5,3 miliardi di euro confluiti in questa categoria nel secondo trimestre. Tra aprile e giugno è tornato in positivo anche il dato dei fondi azionari, con +2,1 miliardi di euro.
Infine, Rota ha evidenziato i 2,2 miliardi di euro raccolti nel secondo trimestre dalle gestioni retail per conto degli investitori upper affluent e private, i +1,2 miliardi di euro confluiti nei fondi chiusi e l’1,5 miliardi di euro di afflussi registrati dalle gestioni istituzionali.