(Teleborsa) – Tesla si avvia agli utili del primo trimestre con un forte calo delle azioni da inizio anno e un aumento dello short interest (che rappresenta la percentuale delle azioni societarie vendute allo scoperto che ancora non sono state liquidate). Inoltre, una figura tecnica “a tazza e manico” negli short interest potrebbe segnalare un’ulteriore pressione ribassista. Lo fa notare S3 Partners, società di tecnologia e analisi dei dati che rappresenta la principale fonte per lo short interest.
Con le opzioni che quotano un movimento del 9% e gli short che già si attestano su 11,5 miliardi di dollari di guadagni da inizio anno, “il posizionamento rimane fortemente sbilanciato contro il titolo”, si legge in un report firmato da Matthew Unterman, Managing Director di S3 Partners.
Gli investitori che vendono titoli allo scoperto prendono in prestito azioni e poi le rivendono, scommettendo che il titolo scenderà, così da poter riacquistare le azioni a un prezzo più basso, restituirle al prestatore e intascare la differenza.
Tesla rilascia i risultati del primo trimestre dopo la chiusura di oggi, 22 aprile. Le azioni hanno chiuso ieri in ribasso del -6% per iniziare la settimana, dopo che l’analista Dan Ives (Wedbush) ha avvertito di un “codice rosso” se Elon Musk rimanesse su DOGE, invece di spostare il suo tempo e concentrarsi nuovamente sull’azienda di veicoli elettrici.
Da inizio anno 2025, il prezzo delle azioni è sceso di circa il 44%, mentre gli short interest sono aumentati di 10 milioni di azioni, ovvero del +15%. Tesla è attualmente la terza posizione short all’interno dell’S&P 500 in termini di valore nozionale, a 17,6 miliardi di dollari. (NVIDIA n. 1: 24,6 miliardi di dollari, Apple n. 2: 22,2 miliardi di dollari).
Secondo i dati di S3 Partners, Tesla è stata “un’operazione molto redditizia per gli short, con profitti stimati al mark-to-market di oltre 11,5 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno”. In effetti, Tesla è stata la posizione short più redditizia in termini di valore in dollari tra tutte le azioni single-name a livello globale, superando NVIDIA (9,4 miliardi di dollari), al secondo posto.